Dopo l’articolo che abbiamo pubblicato ieri, relativo all’intervista rilasciata dal ministro Paolo Zangrillo al Corriere della Sera, dove il ministro si dichiarava ottimista sul rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego nel 2024, ci soffermeremo oggi su alcune analisi tecniche.
Per le Organizzazioni Sindacali le somme stanziate sono insufficienti.
Il ministro Zangrillo ha rilevato come il governo abbia stanziato, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, ben 8 miliardi.
Il Ministro sostiene che gli 8 miliardi stanziati sono di molto superiori rispetto ai 6 miliardi stanziati dal precedente Governo.
Le Organizzazioni Sindacali, dal loro punto di vista, ritengono le somme stanziate ben al di sotto del tasso di inflazione e chiedono 28 miliardi.
Quali sono le criticità che bloccheranno il rinnovo dei contratti?
Come sappiamo, i contratti del pubblico impiego sono scaduti il 31 dicembre 2021.
Quante somme sono state stanziate in bilancio per il rinnovo dei contratti?
- per l’anno 2022 è stata stanziata una somma pari al rinnovo dell’indennità vacanza contrattuale;
- per l’anno 2023 non è stata stanziata alcuna somma;
- per l’anno 2024 sono stati stanziati 3 milioni di euro
- per l’anno 2025 sono stati stanziati 5 milioni di euro
Se le organizzazioni sindacali firmassero un contratto con queste cifre, a queste condizioni, il rinnovo non genererebbe alcun arretrato, anzi, le somme stanziate come erogazione dell’anticipo del contratto 2022-2024 (anticipo IVC) genererebbe, al contrario, dei debiti per i dipendenti che hanno incassato l’intero importo nel mese di dicembre e poi sono stati collocati a riposo.
L’anticipo IVC blocca il rinnovo dei contratti?
La risposta è sì, è molto probabile che l’anticipo percepito a dicembre blocchi il rinnovo dei contratti per almeno un anno.
Le Organizzazioni Sindacali non hanno alcun interesse a firmare un contratto che porterebbe alcun vantaggio concreto. Infatti, gli arretrati che avrebbero potuto maturare nel corso del 2024 sono già stati anticipati (e ahimè spesi) a dicembre 2023.
Malgrado l’ottimismo del Ministro, la logica ci porta a credere che non ci saranno rinnovi prima del 2025.