Bollette destinate a tornare alle stelle nel 2024 per via di quella che l’Unione nazionale consumatori (Unc) definisce la “tassa Meloni”. Non si tratta di una tassa nuova, ma del mancato rinnovo degli sconti in bolletta per le famiglie italiane.
La fine del prezzo calmierato sulle bollette del gas, infatti, farà nuovamente schizzare di molto i prezzi delle utenze, con gravi ripercussioni economiche sui consumatori.
Bollette, fine del mercato tutelato
Il decreto energia del 2023 aveva cercato di contenere i prezzi del gas (schizzati alle stelle per via del conflitto russo-ucraino) grazie all’azzeramento degli oneri di sistema e al taglio dell’IVA al 5%.
Misure che non sono state rinnovate. La conseguenza è stata la fine del mercato tutelato dallo scorso 10 gennaio per circa 10 milioni di famiglie italiane. Ciò significa che il prezzo delle bollette del gas potrebbe aumentare e tornare quindi al regime pre-emergenziale.
Con il ripristino del mercato libero, infatti, saranno i singoli fornitori del gas a fissare i i prezzi e le condizioni contrattuali, e non più l’ARERA (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente).
Secondo lw previsioni di Nomisma Energia, la fine del calmiere sulle bollette del gas comporterà per una famiglia un costo di circa 207 euro all’anno in più: 162 euro di IVA al 22% (scende al 10% per il gas impiegato in usi civili solamente per i primi 480 metri cubi all’anno) più 45 euro per il ripristino degli oneri di sistema.
207 euro che graveranno su milioni di famiglie italiane come una vera e propria tassa, secondo il parere dell’Unc. Dal 1° luglio, poi, il mercato tutelato finirà anche per la fornitura dell’elettricità. In estate è attesa quindi la seconda stangata sulla bolletta della luce.