L’esonero del versamento dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri con almeno 2 figli porta quello che è oramai noto come il Bonus Mamma.
L’agevolazione introdotta con la legge di Bilancio 2024 non interviene a sostegno delle madri in egual misura e non è calibrata in base “al bisogno”, cioè maggiore è il numero dei figli e maggiore è l’aiuto.
Come funziona?
Il Bonus Mamma arriva in busta paga sottoforma di sconto del 100% sui contributi dovuti a Inps (9,19%), entro un massimo di 3.000 annui, 250 euro mensili (lordo Irpef), in questo modo:
dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato fino al mese di compimento del 18° anno di età del più piccolo;
dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Serve avere uno stipendio sopra i 2.000 euro?
Per avere il Bonus serve avere uno stipendio sopra i 2.000 euro? No, ma il sistema ‘premia’ chi supera questa soglia, nel senso che avrà una quota maggiore di beneficio. L’importo massimo di 250 euro mensili infatti andrà a chi ha una retribuzione, inteso come imponibile previdenziale, pari ad almeno 2.727 euro.
A di sotto di questa soglia la quota del beneficio scende fino ad importi che arrivano anche sotto i 100 euro mensili. Come nel caso delle apprendiste per le quali l’esonero dei contributi dovuti sull’aliquota del 5,84% porta a importi davvero inconsistenti. Su una retribuzione dell’apprendista pari a 900 euro il Bonus sarà di appena di 52,56 euro, al lordo delle ritenute Irpef.
Come fare domanda?
Il Bonus si ottiene inviando una specifica comunicare al datore di lavoro. Per scaricare il Modulo PDF clicca qui.