L’Assegno Unico conteggiato nel reddito familiare fa aumentare l’ISEE e quindi rischia di tagliare fuori le famiglie da determinati contributi.
L’ISEE determina l’accesso a numerose prestazioni previdenziali: più è alto, più è difficile rientrare tra i beneficiari. Per questo motivo includere l’assegno unico per i figli a carico nel calcolo ISEE è una mossa a cui il Governo sta tentando di riparare.
Di quanto aumenta l’ISEE con l’Assegno Unico?
Secondo un’elaborazione del Caf Acli, su un campione di 351.691 famiglie l’ISEE medio del 2024 è superiore ai 15 mila euro, mentre l’anno scorso si fermava a 13.620 euro. L’aumento rispetto al 2023 è dell’11,6%.
Uno dei fattori che hanno portato l’indicatore economico a lievitare è senz’altro l’inclusione dell’Assegno Unico nel computo del reddito familiare. Per la prima volta le somme percepite a titolo di Assegno Unico – a partire da marzo 2022 – influiscono sul reddito familiare disponibile, che tiene conto sia del reddito fiscalmente rilevante sia dei redditi esenti e delle altre somme non imponibili che vengono percepite.
Se l’ISEE aumenta, la famiglia può essere costretta a rinunciare ad alcuni contributi che fino all’anno scorso le spettavano. Per esempio, includendo nel calcolo ISEE i 5.250 euro percepiti per dieci mesi a titolo di Assegno Unico, una famiglia con 3 figli e un ISEE che fino al 2023 era di 14 mila euro si ritroverà quest’anno ad avere un ISEE più alto di circa 2.500 euro.
A quali contributi si rinuncia
Ai fini dell’assegno unico o di altri trattamenti previdenziali o assistenziali tale aumento non va considerato. L’INPS è chiamato dunque a decurtare dall’ISEE gli importi spettanti, in base a quanto stabilito nel Dpmc 159/2013, all’articolo 4, comma 5.
Tuttavia, gli aumenti rischiano di costringere le famiglie a rinunciare ad altre prestazioni erogate a copertura di altri costi.
Come il bonus nido, che copre i costi delle rette di frequenza dell’asilo dei propri figli, o il bonus gas e luce per far fronte al pagamento delle bollette. Oppure le borse di studio. Tutte prestazioni, queste, riservate a chi ha un ISEE inferiore a una determinata soglia e che pertanto non spetterebbero più se l’ISEE la superasse.
Il Governo è già a lavoro per rimediare a tale situazione e colmare alcuni aspetti della disciplina. Al tavolo di confronto parteciperà anche il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari.