Disoccupazione agricola, terminata la fase delle lavorazioni inizia quella dei pagamenti. L’accredito effettivo è ancora lontano, tuttavia c’è un indizio che fa capire che qualcosa si sta smuovendo.
Le domande inviate, infatti, da qualche ora risultano in liquidazione. Vediamo cosa significa.
Disoccupazione agricola, elenchi da consultare
Gli operai e i braccianti che vantano almeno 2 anni di anzianità contributiva nel settore dell’agricoltura e 102 giornate lavorate nel biennio 2022-2023 possono fare domanda a INPS di indennità di disoccupazione agricola.
Le domande si sono chiuse lo scorso 31 marzo, giorno in cui INPS ha pubblicato gli Elenchi Provinciali degli Operai Agricoli, Compartecipanti familiari e dei piccoli coltivatori diretti. Solo gli agricoli il cui nome compare negli elenchi possono sperare di ricevere il pagamento.
INPS non manda una comunicazione per avvisare della pubblicazione degli elenchi, questi hanno infatti valore di notifica. Occorre quindi consultarli autonomamente accedendo a questo link. Gli elenchi rimangono visionabili fino al 15 aprile. È bene assicurarsi entro questa data che il proprio nome sia nella lista se non si vuole rischiare di rimanere senza indennità. Fino alla scadenza, infatti, INPS può perfezionare gli elenchi e aggiungere gli eventuali nominativi mancanti.
Oltre alla presenza del proprio nome negli elenchi provinciali, ci sono altri due segnali che anticipano gli accrediti. Vediamoli.
Domanda inviata in liquidazione
Comparire negli elenchi è il primo step per assicurarsi il pagamento della disoccupazione agricola. Certamente però non basta. Serve infatti che la propria domanda venga accolta e che risulti in liquidazione.
Quando la domanda è in liquidazione compare tale dicitura:
Ma che significa che la domanda inviata è in liquidazione?
Un’istanza risulta in liquidazione quando INPS ha terminato la fase delle lavorazioni e ha avviato la fase dei pagamenti. Pagamenti che comunque non si verificheranno prima di fine maggio o inizio giugno. La dicitura “in liquidazione” comunque non dà la sicurezza dell’accredito.
La certezza del pagamento, infatti, la si avrà solo quando comparirà l’esito positivo dell’istanza: in pratica, finché la domanda non risulta accolta, non si può sapere se INPS pagherà.
A volte però può succedere che la domanda risulti in liquidazione e, allo stesso tempo, respinta. In questo caso il segnale che arriva al percettore è contrastante. Occorre quindi attendere che INPS chiarisca lo stato della domanda tramite una ulteriore comunicazione.
Massimale Disoccupazione agricola 2024
Il pagamento dell’indennità di disoccupazione agricola arriverà in un’unica soluzione, come detto, non prima dell’estate.
L’ammontare del trattamento varia a seconda di alcuni fattori, a partire dal salario giornaliero e dal numero di giornate lavorate. TuttoLavoro24.it ha realizzato un CALCOLATORE della Disoccupazione Agricola per conoscere l’importo spettante prima che questo venga erogato.
L’importo massimo erogabile nel 2024 non potrà comunque superare i 1.321,53 euro, come stabilito da INPS nella circolare n. 25 del 29 gennaio 2024.
Ogni anno il massimale cambia, perché come ogni altra prestazione previdenziale anche l’indennità di disoccupazione agricola viene rivalutata all’inflazione, ossia adeguata al costo della vita.
Rispetto al 2023, l’importo massimo al quale si può ambire è salito di quasi 100 euro. Chi l’anno scorso ha riscosso il massimo, infatti, ha ricevuto 1.222,51 euro, ossia 99,02 euro in meno rispetto a quanto prende chi ha diritto al massimo nel 2024.