Era prevista per il giorno 8 aprile la pubblicazione dell’elenco dei 3.970 vincitori del concorso dell’Agenzia delle Entrate.
Concorso Agenzia delle Entrate, il colpo di scena
La procedura adottata dall’Agenzia delle Entrate per la compilazione delle graduatorie è stata bocciata dal Tar del Lazio.
L’Agenzia delle Entrate “ha illegittimamente applicato la norma “taglia idonei”.
La legge “taglia idonei” ha inserito un nuovo comma – il 5 ter – all’art 35, del Decreto Legislativo 165/2001”, secondo la quale “sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi”.
Il provvedimento ha disposto inoltre che la graduatoria ha validità due anni dalla data di approvazione.
Tuttavia, poiché il concorso era stato bandito prima dell’entrata in vigore della legge 112 del 2023, “trattandosi di normativa che limita il favor partecipationis, qualora un bando abbia richiamato una prima legge che ha previsto un meccanismo restrittivo per individuare gli idonei, l’Amministrazione deve conformarsi alla legge sopravvenuta che, nel disciplinare il medesimo meccanismo, abbia disposto – in senso più favorevole per i partecipanti – che esso trovi applicazione solo dopo la sua entrata in vigore”.
La pubblicazione della graduatoria è stata spostata al 15 maggio
L’Agenzia delle Entrate, sulla base di questa sentenza, ha emesso il seguente comunicato:
Bisognerà aspettare quindi un altro mese affinché i vincitori possano visualizzare nel portale dell’AdE la propria posizione.
Nel rispetto della privacy, i candidati potranno visualizzare il risultato della prova accedendo con il proprio codice personale fornito all’atto dello svolgimento della prova scritta.
Assunzioni 2024: dove lavoreranno i nuovi funzionari?
L’Agenzia, grazie alla propria autonomia contabile e amministrativa come ente “fuori bilancio” è una delle poche entità pubbliche che ha continuato ad assumere giovani laureati.
I posti a concorso, ancora una volta, favoriranno le regioni del centro nord e precisamente:
- 900 posti destinati alla Lombardia;
- 800 posti destinati al Lazio;
- 680 posti destinati al Veneto;
- 350 posti al Piemonte;
- 350 posti all’Emilia Romagna;
- 330 posti alla Toscana;
I restanti posti saranno attribuiti alle restanti regioni.