In vista della prossima scadenza del divieto di licenziamento imposto per legge (DL Cura Italia e DL Rilancio) al 17 agosto si aprono gli interrogativi di imprese e lavoratori su come sarà regolata la materia del recesso dal 18 agosto in avanti. Alcune ipotesi sono state fatte nei giorni scorsi e riguardano le proposte dei tecnici ministeriali di ammettere il licenziamento almeno in tre casi: fallimento, cessazione dell’attività produttiva, accordo sindacale per un’uscita concordata con il lavoratore.
Su Il Sole 24 Ore in Edicola oggi si fa strada un’altra ipotesi, finora mai emersa, di uno stop “a tempo indeterminato” del divieto di licenziamenti:
“da quanto si apprende, il proseguimento dello stop ai licenziamenti non dovrebbe indicare una data, ma seguire passo passo quello della Cig d’emergenza, optando quindi per un proroga “selettiva”.
Quindi, seguendo questa linea, il divieto dei licenziamenti sarebbe vincolato all’utilizzo della Cig d’emergenza. Conseguentemente il maggior ricorso dell’azienda alla Cig Covid19 dovrebbe garantire maggiormente il lavoratore ed evitare l’espulsione dal mercato del lavoro.