C’è chi a maggio acquisirà il diritto ad avere l’Assegno di Inclusione e chi invece lo perderà.
L’AdI è il sussidio statale che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e che spetta a particolari famiglie: la sua fruizione è strettamente legata alla composizione del nucleo familiare. Non basta, infatti, rispettare specifici requisiti economici e di reddito.
Assegno di Inclusione, chi lo perde a maggio?
Il Governo ha stabilito che l’Assegno di Inclusione spetti esclusivamente ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità (come definita ai fini ISEE);
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
e in famiglia non è presente almeno un membro con queste caratteristiche, il nucleo non ha diritto all’Assegno di Inclusione, anche se le condizioni economiche (es. ISEE entro i 9.360 euro) sono rispettate tutte.
Fatto salvo il rispetto dei requisiti, se la presenza di un componente disabile, minorenne, over 60 o svantaggio dà il diritto di accedere al sussidio, la sua sopraggiunta assenza automaticamente questo diritto toglie.
Se a maggio, per esempio, il componente minorenne di un nucleo percettore dell’AdI compie 18 anni, la famiglia non avrà più diritto a percepire il sussidio (a meno che non siano presenti nello stesso nucleo soggetti disabili, over 60 o in condizione di svantaggio).
Una cosa simile accade se il percettore dell’AdI non si presenta all’appuntamento presso i servizi sociali quando convocato (o per un periodo superiore ai 90 giorni). In questo caso però il diritto alla prestazione non decade, ma viene sospeso il beneficio. A maggio, dunque, niente ricarica di Assegno di Inclusione se non ci si è presentati all’appuntamento presso i servizi sociali.
Chi acquista il diritto ad AdI a maggio?
Così come il diritto all’Assegno di Inclusione lo si può perdere in corso di fruizione, nel corso del tempo lo si può pure guadagnare. Questo accade quando si maturano i requisiti.
È il caso, per esempio, di un nucleo familiare che rispetta tutti i requisiti previsti dalla legge in cui uno dei membri compie 60 anni a maggio. In questo caso si potrà inviare la domanda per l’Assegno di Inclusione.
Allo stesso modo e fatto salvo il possesso dei requisiti, se a maggio nasce/viene adottato/preso in affidamento un bambino la famiglia potrà contare sulla presenza di un soggetto minorenne e, di conseguenza, inviare istanza di AdI.
Anche la condizione di svantaggio può sopraggiungere nel corso del tempo. Con una disabilità che si attesta tra il 46% e il 66%, infatti, si potrà accedere al sussidio in qualità di soggetti svantaggiati. Come stabilito dal comma 5, articolo 3, del decreto del Ministero del Lavoro del 13 dicembre 2023, sono svantaggiate le «persone con certificata disabilità fisica, psichica e sensoriale, non inferiore al 46 per cento, che necessitano di cure e assistenza domiciliari integrate, semiresidenziali, di supporto familiare, ovvero inseriti in percorsi assistenziali integrati».
In generale, si tratta di persone con minorazioni psichiche, fisiche e sensoriali o portatrici di handicap intellettivo.
Infine, anche se sopraggiunge una disabilità accertata (quindi dal 67% in su di diminuzione della capacità lavorativa) il nucleo familiare potrà accedere all’Assegno di Inclusione, fermo restando il possesso degli altri requisiti.