Sono circa 344.000 le lavoratrici madri che non hanno fatto domanda del Bonus Mamma, la decontribuzione al 100% introdotta dall’ultima legge di Bilancio.
Su una platea totale stimata di 828.000 madri con 2 e più figli fino a 10 anni di età (dati ISTAT), sono circa 484.000 quelle che hanno presentato domanda al datore di lavoro (dati INPS). Dunque il 42% continua a starne fuori.
Funziona così il Bonus: chi ha almeno 2 figli (il secondo sotto i 10 anni) e un contratto a tempo indeterminato invia un’istanza al datore di lavoro per chiedere l’applicazione del Bonus (scarica qui il PDF). Il beneficio massimo è pari a 250 euro, a lordo delle ritenute Irpef e fatti salvi gli effetti negativi sui redditi ai fini Irpef.
Gli svantaggi del Bonus: molte mamme fuori
Ed è proprio questo lo svantaggio del Bonus: alza la base imponibile Irpef e spinge a dover pagare più tasse. Chi sta poco al di sotto della soglia di 15.000 euro, utile ad avere il Bonus 100 euro, percependo il Bonus Mamma corre il rischio di dover restituire il trattamento integrativo mensile. Una perdita totale di 1.200 euro annui. Un rischio molto alto che spinge la lavoratrici a starne alla larga.
Le escluse per Legge
Se molte donne preferiscono non fare domanda, tante altre sono state escluse per scelta legislativa. Parliamo di:
- Lavoratrici con un solo figlio;
- Tutte le lavoratrici domestiche, a prescindere dal numero dei figli;
- Le lavoratrici con contratto a tempo determinato.
Domande ancora aperte
Il bonus vale per il solo 2024 per le madri di 2 figli e fino al 2026 per le madri con almeno 3 figli. Inps con la circolare n. 27 del 31 gennaio 2024 ha fornito le indicazioni per il recupero delle mensilità pregresse, qualora le lavoratrici dovesse inviare domanda durante il corso dell’anno. Pertanto, è ancora possibile avere il Bonus con gli arretrati.