Assegno Unico, a volte da INPS possono arrivare anche due bonifici nello stesso giorno. Non si tratta di errori dell’Istituto, pertanto non c’è il rischio di doverli restituire. Si tratta, quasi sempre, di mensilità non erogate in passato. Vediamo meglio.
Assegno Unico, quando paga INPS?
L’Assegno Unico spetta ogni mese a chi ne fa domanda all’INPS perché ha figli a carico fino a 21 anni, o senza limiti d’età se affetti da disabilità. INPS lo eroga una volta al mese in uno dei giorni indicati dalle circolari dell’Istituto: per i pagamenti da luglio a dicembre si veda il messaggio INPS n. 2302 del 20 giugno scorso.
Questo luglio, per esempio, l’Assegno Unico arriva nei giorni tra il 17 e il 19. Ad agosto, invece, nei giorni tra il 16 e il 20 (esclusi sabato e festivi). La data compare con qualche giorno di anticipo sul Fascicolo Previdenziale, così il percettore sa già in precedenza quando aspettarsi l’accredito. A volte può succedere che la data compaia anche solo qualche ora prima.
A differenza di altre prestazioni previdenziali, come l’indennità di disoccupazione NASpI, l’Assegno Unico arriva lo stesso mese di quello a cui si riferisce: a luglio, quindi, arriva la rata relativa a luglio. Tuttavia, può capitare che INPS non paghi al momento giusto: in questo caso, le mensilità non erogate a tempo debito vengono recuperate in futuro. Vediamo.
Arretrati AU: ecco a chi spettano
Oggi 18 luglio è giorno di accredito dell’Assegno Unico. INPS pagherà la rata relativa a luglio, ma non è detto che si limiti a questa. Se in passato non ha erogato qualche mensilità, oppure se la domanda è giunta nel corso del primo semestre del 2024, INPS recupera i mesi passati non liquidati erogandoli in un secondo momento.
È ciò che accade a questo beneficiario, che in giornata riceverà due diversi bonifici:
Come si vede dall’immagine, nello stesso giorno arriveranno sia l’Assegno Unico di maggio che quello di giugno. Si tratta quindi di due mensilità arretrate, che INPS liquida oggi perché non lo ha fatto a tempo debito. Arriveranno, come detto, non in un’unica soluzione, bensì tramite due diversi bonifici. Uno tra l’altro dal valore superiore ai 3.000 euro, uno quasi di 1.000, per un totale che supera i 4.000 euro.
Non tutti però hanno diritto agli arretrati: solo chi ha presentato domanda entro lo scorso 30 giugno, infatti, potrà eventualmente ricevere le mensilità passate non pagate con decorrenza da marzo. Chi invece invia la domanda di Assegno Unico dal 1° luglio in poi riceverà i pagamenti a partire dal mese successivo a quello di invio della domanda: in questo caso, quindi, il beneficio sarà ridotto.