Possono tirare un profondo respiro di sollievo i lavoratori metalmeccanici ex Fiat di Termini Imerese. Dopo una lunga vertenza durata 12 anni è stato infatti trovato un accordo tra aziende, sindacati e interlocutori istituzionali, come la Regione Sicilia.
A darne notizie è Fiom-Cgil nazionale in una nota stampa del 12 agosto.
I 540 lavoratori dipendenti di Blutec, azienda in amministrazione straordinaria, avranno un futuro:
- 350 saranno assunti a partire dal 1° novembre 2024 dall’azienda Pelligra, che ha presentato un progetto industriale valido e serio;
- 190 saranno invece collocati in isopensione per un periodo massimo di 7 anni, come prevede la legge, quale scivolo per l’accesso alla pensione ordinaria, senza che il lavoratore ci perda.
Cos’è l’Isopensione
L’isopensione è un assegno equivalente alla pensione, erogato dall’azienda, quale incentivo all’esodo, fino al perfezionamento dei requisiti di pensionamento.
E’ attivabile, in base a quanto prevede la legge 205 del 2017, fino al 31 dicembre 2026. L’azienda dovrà versare ai lavoratori metalmeccanici, oltre all’assegno, anche la relativa copertura contributiva (cioè la contribuzione correlata), che sarà utile per la copertura contributiva fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici definitivi.
Nel caso di Termini Imerese è stata la Regione Sicilia che ha deliberato di finanziare l’isopensione, attraverso uno stanziamento di fondi che saranno trasferiti alla Blutec in Amministrazione Straordinaria.
“Si è chiusa una complessa vertenza”
Con l’accordo per i metalmeccanici di Termini Imerese (PA) si chiude una “lunghissima e molto complicata” vertenza, scrive Fiom, che ha visto impegnati molti interlocutori. Tra cui: la Regione Sicilia che ha stanziato 30 milioni di euro, il gruppo Pelligra che si è aggiudicato il Bando, i sindacati e tutti i lavoratori.
Ma non è finita, fanno sapere dalla Fiom. D’ora in avanti si “continuerà a lavorare affinché la prospettiva industriale di Pelligra sia di lungo termine e nel tempo coinvolga ancora più lavoratori, dando risposte alle esigenze occupazionali del territorio, a partire dai quasi 200 lavoratori dell’ex indotto”. Per loro si punterà alla prosecuzione degli ammortizzatori sociali in deroga, fino al re-impiego, in base alla legge che favorisce l’Aree di crisi industriale complessa.