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Dopo le Ferie la produzione Auto non riparte. Ancora Cig per Stellantis: la durata

Prosegue la cassa integrazione per i lavoratori del gruppo Stellantis, di rientro dalle ferie. Nulla è cambiato da giugno-luglio. Cioè da quando il calo produttivo si è accentuato in tutti gli stabilimenti italiani, da Mirafiori a Melfi, fino a Pomigliano d’Arco.

Alla riduzione dei turni di lavoro, si è aggiunta la cassa integrazione che ‘sommate’ alle ferie, dicono come il calo degli investimenti porti la produzione italiana ben lontana dall’obiettivo di 1 milione di automobili da raggiungere nel 2030.

Già il primo semestre 2024 aveva evidenziato un calo rispetto all’analogo periodo del 2023. Ora la situazione si fa più complicata, anche per l’assenza di un dialogo costruttivo tra il Governo italiano e i vertici di Stellantis.

Rientro in Cassa integrazione: la situazione degli Stabilimenti

La fotografia delle ‘ripresa’ dopo le Ferie per i lavoratori metalmeccanici di Stellantis è questa:

  • Mirafiori: produzione della nuova 500 elettrica incentrata su un solo turno (su tre) e cassa integrazione programmata ‘ad oltranza’ fino al termine del 2024, salvo contrordini dalla Dirigenza;
  • a Cassino la Cassa integrazione prosegue fino al 27 agosto, con una settimana in più di fermo rispetto al programma iniziale. Anche qui si lavorerà su un solo turno, produzione delle vetture a marchio Alfa Romeo è quindi rallentata;
  • a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, si produce la Panda, utilitaria che non ha mai smesso di avere il suo mercato, ma anche qui la cassa integrazione prosegue in giorni alterni fino al 27 settembre;
  • si riprende il 26 agosto nel sito di Melfi, dove è stato rinnovato il contratto di solidarietà fino al 26 giugno 2025;
  • ad Atessa in provincia di Chieti la produzione dei veicoli commerciali Ducati, è ripresa il 20 agosto ma prosegue la cassa integrazione prorogata fino al 22 settembre 2024.

Anche per l’indotto prosegue le cassa integrazione

Se i lavoratori Stellantis, circa 30.000 in tutta Italia, “piangono”, di certo non ridono i lavoratori dipendenti delle aziende dell’indotto. Specie chi si occupa di componentistica, logistica e altri servizi.

Le piccole aziende artigiane e cooperative, dislocate in tutta Italia, proseguiranno la cassa integrazione nelle prossime settimane. Con il rischio – più alto per le piccolissime imprese – di arrivare all’esaurimento delle settimane di Cig, poichè per legge hanno diritto ad un periodo ridotto (26 settimane).

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