Le famiglie escluse dalla Carta Dedicata a Te non devono rivolgersi al Comune per avere qualsiasi informazione sulle motivazione o un eventuale ricorso. La procedura resta sempre in capo all’INPS.
E’ questa la precisazione che viene fornita da alcuni Comuni, tra cui quello di Napoli o Bari. Un modo per mettere in chiaro le competenze e le responsabilità.
Graduatorie elaborate da Inps
Le graduatorie dei beneficiari sono elaborate da Inps, come previsto dal decreto interministeriale 5 giugno 2024. L’ente previdenziale le ha elaborate tenendo presente le priorità fissate dalla normativa, ricordate nella circolare del 10 luglio 2024, e nel limite del numero di bonus assegnato a ciascuna comune. Ad esempio al Comune di Messina erano destinate 6.757, a Bari 3.973 carte, e così via.
I requisiti principali erano:
- ISEE fino a 15.000 euro, con maggiori chance di rientrare per chi ha un valore ISEE quanto più prossimo allo zero;
- nucleo familiare composto da almeno tre membri, con minori.
Il Comune non è in possesso dei dati sulle esclusioni
I Comuni si sono limitati a visionare e correggere, se necessario, le graduatorie, in alcuni casi ammettendo anche single o coppie (come visto qui). Ma solo in caso di un numero residuo di carte da assegnare. Per il resto la procedura resta in capo all’INPS. Anche con riguardano alle ragioni dell’esclusione di alcuni nuclei, specie coloro che – con ISEE fino a 15.000 euro – pensavano di rientrarvi.
Ecco quanto comunicato dai Comuni, quale scarico di responsabilità rispetto alle graduatorie:
La competenza riservata al Comune è esclusivamente la comunicazione ai destinatari riguardante l’ammissione al beneficio. Trattandosi quindi, di procedura interamente gestita da INPS, il Comune, non è in possesso dei dati relativi alle motivazioni di esclusione dal beneficio.