La cassa integrazione in deroga prevista dal Decreto Pnrr per i settori del comparto Moda, potrebbe proseguire anche nel 2025 e coinvolgere anche i lavoratori della metalmeccanica.
Cig in deroga per garantire l’occupazione dei Metalmeccanici
A pochi giorni dal lancio dell’ammortizzatore sociale “emergenziale” finanziato con i soldi della fiscalità generale, si moltiplicano gli appelli che potrebbero tirar dentro anche i lavoratori delle piccole imprese metalmeccaniche oggi in cassa integrazione.
La cassa integrazione sta terminando per molte aziende, specialmente della filiera dell’Automotive, ma non solo. L’ultimo appello in questa direzione è delle parti sociali della provincia di Reggio Emilia, CNA, Lapam Confartigianato, Fiom-Fim-Uilm, che in una conferenza stampa unitaria denunciano il rieschio serie di prossimi licenziamenti.
Le aziende in crisi stanno terminando le settimane di copertura della cassa integrazione del Fondo FSBA che garantisce 130 giornate di copertura in 2 anni. Si parla di 201 aziende che hanno attivato l’ammortizzatore dall’inizio del 2024 per un totale di oltre 1.500 metalmeccanici coinvolti. Molte di queste (circa 200 aziende artigiane) stanno per esaurire il periodo di copertura e dovranno licenziare, se non interviene la cassa integrazione in deroga.
L’appello è rivolto direttamente al Governo: la cassa integrazione in deroga va estesa anche alla metalmeccanica.
Estensione possibile con la legge di conversione del Decreto PNRR
L’estensione a cui guardano parti sociali e partiti non è solo ai metalmeccanici, ma anche alla durata dell’attuale trattamento in deroga previsto per i lavoratori della Moda. Aziende dell’abbigliamento, tessile, calzaturiero, pelli, possono ricorrere alla Cig in deroga per gli ultimi due mesi del 2024. Ma resta scoperto il 2025.
Su questo problema si è espressa nei giorni scorsi anche la presidente dei deputati Pd, Simona Bonafè, sottolineando le proposte presentate dal Partito Democratico al Decreto Pnrr, la cui legge di conversione è in discussione nelle Commissioni competenti alla Camera.
Bisogna “estendere anche al 2025 la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di tutte le imprese del settore moda”, ha dichiarato in un comunicato.
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