Pensioni, esattamente come tutte le altre anche le minime nel 2025 avranno degli aumenti. L’ultima Legge di Bilancio, infatti, ha confermato e rinnovato sia per quest’anno che per il prossimo l’incremento introdotto per la prima volta nel 2023.
Pensioni minime, gli aumenti degli anni passati
Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, la Legge di Bilancio del 29 dicembre 2022 aveva previsto:
- un incremento di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni;
- di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.
Per contrastare l’inflazione, l’ultima Legge di Bilancio ha confermato gli aumenti sulle pensioni anche per il 2025 e per il 2026. Cambia però la loro portata.
Le aliquote per il 2025 e il 2026
Come ripreso anche nella circolare INPS n. 23 del 28 gennaio scorso, la misura percentuale dell’incremento delle pensioni minime è pari:
- al 2,2% per l’anno 2025;
- all’1,3% per l’anno 2026.
Pertanto, le pensioni minime pari a 603,40 euro avranno un aumento di 13,27 euro, arrivando a un totale di 616,67 euro.
Inoltre, come ricorda INPS nella suddetta circolare:
- l’incremento viene applicato sul trattamento mensile in pagamento determinato sulla base della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della legge n. 197/2022;
- per la corresponsione dell’incremento non rilevano i redditi posseduti dal soggetto;
- nel caso di pensione integrata al trattamento minimo, l’incremento è calcolato con riferimento all’importo integrato al trattamento minimo;
- nel caso di pensioni non integrate al trattamento minimo, il cui importo a calcolo sia pari o inferiore al trattamento minimo INPS, l’incremento viene calcolato sull’importo lordo in pagamento;
- per le pensioni in convenzione internazionale, l’incremento è calcolato sull’importo complessivo lordo in pagamento e pertanto sul pro-rata italiano.