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I Metalmeccanici pagheranno più di 200 euro per il Rinnovo del CCNL. Ecco cosa dicono le Buste paga

Dopo le 8 ore di sciopero tra dicembre e gennaio, i lavoratori metalmeccanici tornano a incrociare le braccia a febbraio con un’ulteriore astensione di 8 ore. La mobilitazione si rende necessaria per difendere il diritto al rinnovo del CCNL Industria, scaduto il 30 giugno 2024, ancora in stallo nonostante le richieste sindacali.

Federmeccanica e Assistal si oppongono alle richieste avanzate nella piattaforma da Fim-Fiom-Uilm. Una posizione “rigida” che costerà – per ora – almeno 200 euro alle metalmeccaniche e ai metalmeccanici che stanno aderendo a tutte le iniziative di sciopero.

Ecco chi perde più o meno di 200 euro

Facciamo i conti. Vediamo quanto costa l’adesione a 16 ore di sciopero in questa fase, cioè in base alle retribuzioni minime, vigenti nel settore.

Se consideriamo un operaio qualificato o un impiegato inquadrato al Livello C3 con una retribuzione oraria minima – in base al CCNL Industria – di 12,31 euro, il calcolo sarà il seguente:

La perdita retributiva per questi lavoratori che partecipano agli scioperi, dando forza alle rivendicazioni salariali, sarà pari a 197,04 euro, che possiamo considerare importo “minimo”, perchè prende a riferimento il tabellare del CCNL senza considerare gli scatti di anzianità ed eventuali superminimi.

Il “prezzo” è dunque certamente ben più alto, superando ampiamente i 200 euro se si considerano questi elementi economici individuali.

Di certo “paghera” più di 200 euro chi è inquadrato ai livelli superiori come ad esempio il B1. Vediamo proprio il caso del Livello B1 che avrà un perdita minima di 211,20 euro:

Elaborazione TuttoLavoro24.it

16 ore di sciopero e un costo di 200 euro per i lavoratori

Insomma con la nuova ondata di proteste in programma per febbraio, il totale delle ore di sciopero sale a 16 ore complessive. Questo sacrificio pesa direttamente sulle buste paga dei lavoratori, con una perdita che va da un minimo di 200 euro fino ad importi ben superiori. Senza calcolare il mancato guadagno per la rinuncia a prestare ore di straordinario e flessibilità: anche queste rientrano nella protesta.

Una vertenza, quella del contratto nazionale degli Industriali, che già si annuncia più costosa di quella che portò alla firma del CCNL 5 febbraio 2021, dove furono effettuate 4 di sciopero.

“Vorrei ricordare ha ricordato qualche giorno fa il Segretario Generale Fiom-Cgil Michele De Palma che l’ultimo contratto nazionale lo abbiamo rinnovato con sole 4 ore di sciopero. C’era la pandemia e abbiamo trovato la forza per poter negoziare e rinnovare il contratto. Ora le imprese vorrebbero portarci al passato.

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