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Metalmeccanici: 280€ in bilico. Sì ad un “Aumento Minimo” nel nuovo CCNL Cooperative

Cooperative Metalmeccaniche, lunedì 10 febbraio è ripresa a Bologna la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Lo si apprende da un comunicato stampa unitario di Fim, Fiom e Uilm, che si sono incontrati con le associazioni cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci.

Le richieste sindacali per i metalmeccanici delle cooperative

L’ultimo contratto delle cooperative metalmeccaniche, sottoscritto nel 2021, è scaduto il 30 giugno 2024.

I sindacati hanno presentato una piattaforma tramite la quale richiedono alle associazioni cooperative un miglioramento delle condizioni dei diritti e del salario, con un incremento di 280 euro per il triennio. La stessa rivendicazione avanzata alle associazioni datoriali industriali, Federmeccanica e Assistal.

Dai sindacati, inoltre, è partita la richiesta dei cosiddetti break formativi in caso di quasi/infortunio e la proposta della riduzione dell’orario di lavoro.

Disponibilità a stabilire un aumento minimo col rinnovo del CCNL

Le risposte delle associazioni cooperative non sono tardate. Per quanto riguarda la richiesta di ridurre l’orario di lavoro: “così come in piattaforma, è stata ritenuta di difficile applicazione non solo per l’impatto di costo che avrebbe sulle imprese” si legge nel comunicato unitario.

Maggiori anche se timide aperture ci sono state riguardo la parte economica. Riferimenti precisi ai 280 euro di aumento non sono stati fatti. Tuttavia, nello specifico, “il sistema della cooperazione metalmeccanica è disponibile a definire un aumento minimo di garanzia evitando che gli aumenti siano lasciati all’andamento annuale dell’IPCA-NEI, e quindi a definire un importo minimo di riferimento all’interno del Ccnl“.

Potrebbe quindi essere il nuovo CCNL cooperative a definire un aumento retributivo minimo per i lavoratori metalmeccanici (come d’altronde si è sempre fatto in ogni rinnovo contrattuale). Così da non lasciare tutto in mano all’andamento annuale dell’IPCA, l’indice col quale ogni anno si effettuano le rivalutazioni. Una posizione più “aperturista”, quella delle Cooperative, non in linea con quella delle aziende Industriali associate a Federmeccanica e Assistal, che propongono un accordo senza fissare gli aumenti e di rimettere tutto (annualmente) alle oscillazioni IPCA.

Nello stesso ragionamento – continua il comunicato – è stato proposto un meccanismo a tutela delle imprese qualora l’andamento dell’IPCA-NEI dovesse aumentare oltre misura rispetto alle previsioni“. In questo modo, l’aumento salariale dovuto all’inflazione sarebbe in quale modo “contingentato” da una clausola contrattuale. L’ipotesi consentirebbe ai datori di lavoro di non avere eccessivi sbilanciamenti del costo del lavoro.

I prossimi appuntamenti

Per il prosieguo della trattativa sono stati fissati altri due appuntamenti: il 4 e il 28 marzo. Purtroppo però per avere una svolta nel settore delle cooperative bisognerà che prima si chiuda l’accordo per i metalmeccanici dell’industria.

Questi ultimi sono in sciopero. Per adesso però le mobilitazioni non si sono estese ai colleghi delle cooperative.

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