Ancora nulla di fatto per gli oltre 580 mila infermieri, tecnici e ausiliari che aspettano il rinnovo del contratto del comparto sanità per il triennio 2022-2024. Anche l’incontro del 20 febbraio ha portato a una fumata nera, che riduce ancora di più le speranze di vedersi riconosciuti degli aumenti.
A remare contro la proposta dell’ARAN restano Fp Cgil, Uil-Fpl e il sindacato autonomo Nursing Up. Di visione opposta, invece, Cisl-Fp.
Rinnovo CCNL infermieri: i motivi della bocciatura
Sul tavolo c’è il rinnovo per il triennio 2022-2024 con aumenti medi di 172 euro lordi al mese per 13 mensilità. Cifra che, secondo il segretario di Nursing Up Antonio De Palma, l’ARAN esalta come universale e univoca per tutti gli infermieri ma che in realtà spetta solo al personale del pronto soccorso (circa 23 mila lavoratori, ossia il 3%). Gli stessi vedrebbero anche incrementata l’indennità mensile lorda di circa 305 euro mensili nel 2025 e di ulteriori 60 euro dal 2026 (ora è circa 120 euro).
La questione quindi non riguarderebbe la scarsità delle risorse, ormai appurata e accettata, ma la loro non equa suddivisione: «Sulla parte economica, siamo consapevoli che le risorse sono quelle – dice De Palma – infatti ne chiediamo una differente distribuzione, nel rispetto dei diversi ruoli e differenti responsabilità del personale interessato».
Scarsità delle risorse che, aggiungono Fp Cgil, Uil-Fpl e Nursing Up in un comunicato stampa unitario, viene usata come «una scusa per giustificare la proposta di un contratto al ribasso […], che non valorizza i professionisti della sanità e non offre garanzie né prospettive».
La risposta di Cisl-Fp
Voce fuori dal coro è quella della Cisl-Fp, che esprime tutto il suo disappunto per il mancato rinnovo del contratto per gli infermieri, i tecnici e gli ausiliari con un post sui social:

Cisl-Fp definisce grave e irresponsabile la decisione di bloccare la firma. Tutt’al più senza prospettare soluzioni alternative realizzabili. In questo modo «si negano gli arretrati, si impedisce l’aumento degli stipendi e si privano i lavoratori della rivalutazione delle indennità» tuona il sindacato.
Ma non solo. Per gli infermieri, i tecnici e gli ausiliari in ballo ci sono anche il patrocinio legale gratuito e l’assistenza psicologica per le vittime di aggressioni. «Chi oggi blocca il contratto dovrà spiegare ai lavoratori perché li sta privando di questi strumenti di tutela essenziali», specificano da Cisl-Fp in un comunicato.