Importanti aggiornamenti in tema pensioni per marzo 2025: le date di pagamento sono state ufficializzate, ma l’INPS continua a deludere con mancanza di trasparenza e ritardi ingiustificati. Scopriamo tutti i dettagli.
Date Ufficiali per il Pagamento delle Pensioni di Marzo 2025
INPS e Poste Italiane hanno pubblicato l’avviso ufficiale sulle date di ritiro e pagamento delle pensioni di marzo. Ecco il calendario:
• 1° marzo: pagamento per chi ritira la pensione presso Poste Italiane.
• 3 marzo: accrediti presso le banche.
• 1° e 5 marzo: pagamento in contanti agli sportelli postali, suddiviso per ordine alfabetico del cognome (AC il 1° marzo, QZ il 5 marzo).
Si consiglia di verificare con il proprio ufficio postale le modalità di ritiro, considerando eventuali variazioni locali.
INPS: assenza di Comunicazioni e nessuna spiegazione sugli aumenti
L’INPS continua a deludere: per il secondo mese consecutivo non è stato pubblicato il consueto messaggio ufficiale con i dettagli del cedolino pensionistico. Questo crea incertezza tra i pensionati, che attendono chiarimenti su eventuali aumenti e trattenute.
In particolare, resta senza spiegazione la mancata erogazione dell’incremento al milione, destinato alle fasce più fragili, che sarebbe dovuto arrivare già da tempo. Questo comportamento mina la trasparenza e il rapporto di fiducia con i cittadini.
Tagli e nuove Trattenute sul Cedolino di Marzo
Molti pensionati hanno notato importi più bassi rispetto al mese scorso, con differenze di 15-20 euro in meno sul netto. Ecco perché:
1. Conguagli IRPEF 2024: per chi non ha ancora saldato il debito fiscale.
2. Nuova trattenuta IRPEF comunale: da questo mese viene applicato l’acconto sull’addizionale IRPEF comunale 2025.
Si tratta di riduzioni solo in parte conosciute dai beneficiari, ma senza una comunicazione chiara da parte dell’INPS, il rischio è di generare confusione tra i pensionati.
Proroga del Modello RED: Comunicazione Solo agli Intermediari
L’INPS ha ufficialmente prorogato al 31 marzo 2025 la scadenza per l’invio del modello RED, ma la comunicazione è stata fatta solo a CAF, patronati e intermediari. A differenza degli anni precedenti, non è stato pubblicato alcun avviso sul portale dell’ente, lasciando i cittadini all’oscuro di questo importante aggiornamento.