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Colf e Badanti: Obbligo di Registrare l’Orario. Nuovi Adempimenti per le Famiglie arrivano dall’Europa

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che anche i datori di lavoro domestico devono registrare l’orario di lavoro dei loro dipendenti. Finora, le famiglie erano esentate da questo obbligo, ma la sentenza del 19 dicembre 2024 (causa C-531/23, Loredas) cambia le regole.

L’obiettivo è garantire ai lavoratori domestici, come colf, badanti e baby sitter, un sistema chiaro e affidabile per tutelare i loro diritti, soprattutto in merito a ferie, straordinari e periodi di riposo.

Un settore in crescita che vale 13 miliardi di euro

Il lavoro domestico è sempre più essenziale in Italia. L’invecchiamento della popolazione e il calo demografico fanno crescere la domanda di assistenza domiciliare. Nel 2023, i lavoratori domestici regolari erano 834.000, per una spesa complessiva di 7,6 miliardi di euro. A questa cifra si aggiungono 5,4 miliardi di euro del lavoro irregolare, che rappresenta ancora il 47,1% del totale.

Il settore è dominato da una forte presenza femminile (88,6%) e straniera (69%). Le nazionalità più rappresentate sono quelle dell’Europa orientale (35,7%), seguite dagli italiani (31,1%).

Perché è nata la sentenza?

Tutto è partito da un caso in Spagna, dove una collaboratrice familiare ha fatto causa per ottenere il pagamento di ferie non godute e straordinari. Non avendo una registrazione delle ore lavorate, ha potuto far valere solo parte delle sue richieste.

La Corte UE ha stabilito che esonerare i datori di lavoro domestico dalla registrazione dell’orario viola il diritto europeo, rendendo troppo difficile per i lavoratori dimostrare eventuali abusi.

Un altro aspetto chiave della sentenza riguarda la parità di genere: il settore è quasi interamente femminile e una mancata tutela equivarrebbe a discriminazione indiretta.

Come evitare un peso burocratico sulle famiglie?

L’introduzione di questo obbligo solleva un problema pratico: come far rispettare la legge senza creare inutili complicazioni per le famiglie? Una proposta arriva da Lucia Valente, Professore di Diritto del lavoro all’Università ‘la Sapienza’,

Una soluzione potrebbe essere la creazione di una piattaforma digitale dell’INPS, accessibile tramite app, dove datori di lavoro e lavoratori possano registrare facilmente l’inizio e la fine della giornata lavorativa.

Questo sistema:

– Semplificherebbe la gestione del rapporto di lavoro

– Eviterebbe controversie su straordinari e ferie

– Potrebbe essere collegato a contributi e agevolazioni fiscali

Il rischio, altrimenti, è che aumentino i rapporti di lavoro in nero, peggiorando la situazione anziché migliorarla. Ora tocca al Governo trovare un equilibrio tra tutela dei lavoratori e semplificazione per le famiglie.

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