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Nuovo Sciopero dei Metalmeccanici a Marzo. Da Roma l’annuncio: “si arriva a 24 ore di stop”

La mobilitazione dei metalmeccanici continua. Dopo mesi di trattative interrotte e silenzi da parte di Federmeccanica e Assistal, i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato un nuovo sciopero nazionale per il 28 marzo, accompagnato da un ciclo di assemblee a partire dal 10 marzo. Il motivo? Il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto il 30 giugno 2024, in un contesto economico già provato da crisi energetiche, calo della produzione industriale e inasprirsi di tensioni internazionali sullo sfondo delle guerre.

Fiom: “L’irresponsabilità degli Industriali compromette il futuro”

Secondo Michele De Palma, Segretario Generale Fiom-Cgil, il comportamento di Federmeccanica e Assistal è “irresponsabile“, poiché hanno scelto di non proseguire la trattativa. “Attorno a noi si moltiplicano le guerre, crisi energetiche, calo della produzione industriale. Il rinnovo del contratto è ancora più urgente”.

Per De Palma, l’aumento dei salari non è solo una questione di equità, ma anche un volano per l’intera economia: “Vogliamo aumentare il salario, è un fatto positivo non solo per i lavoratori, ma per l’economia nel suo complesso”. Accanto alla battaglia salariale, i sindacati chiedono anche più sicurezza per i lavoratori negli appalti e una riduzione della precarietà.

Fim: “4 mesi di silenzi, relazioni industriali sepolte”

Dura anche la posizione di Ferdinando Uliano, Segretario Generale Fim-Cisl, che accusa Federmeccanica di aver “seppellito le relazioni industriali costruite in questi anni nel settore”. Secondo Uliano, le differenze tra le parti sono “enormi” e il mancato dialogo ha spinto i sindacati a una decisione unitaria: “Abbiamo deciso unitariamente di proclamare uno sciopero nazionale per il 28 marzo“. Questo sciopero nazionale con manifestazioni provinciali e regionali sarà preceduto da 3 grandi assemblee dei delegati Fim Fiom Uilm il 21 marzo.

Uilm: “si torna indietro, i lavoratori devono scioperare per il rinnovo”

Anche Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm-Uil, denuncia il ritorno a un clima di scontro che non si vedeva dal 1999: “Non si scioperava in questo modo dal 1999, quando si arrivò a 36 ore di sciopero per ottenere il rinnovo del contratto. Oggi si torna indietro: per ottenere il rinnovo del CCNL i lavoratori devono scioperare”.

Secondo Palombella, il blocco della trattativa è un freno non solo ai diritti dei lavoratori, ma anche alla ripresa economica: “Se non ripartono i consumi e i lavoratori non hanno una capacità di spesa, le imprese possono dire tutto quello che vogliono, ma la ripresa economica non ci sarà”. E aggiunge: “La ricchezza non la creano i ricchi, ma tanti lavoratori”.

Le accuse a Federmeccanica: “non è un vero confronto”

La posizione sindacale è chiara: non si accetta una trattativa di facciata. “Non chiediamo la ripresa di una trattativa finta, vogliamo un vero negoziato. Siamo negoziatori per natura” afferma Palombella, sottolineando come la contro-piattaforma degli industriali non apra a un reale confronto. “Le grandi aziende che fanno contrattazione aziendale vogliono il rinnovo. Stiamo andando verso 24 ore complessive di sciopero, una perdita di salario per i lavoratori. Considerato che 16 ore sono già state realizzate fino a febbraio, con le ulteriori 8 di marzo si arriva a 24 ore.

Quando una giornalista ha chiesto se non fosse il caso di rivedere le richieste sindacali per evitare di “sbattere contro un muro”, Palombella ha risposto che “la piattaforma sindacale è la base di ogni negoziato e Federmeccanica e Assistal non ci hanno risposto”. Interviene anche Uliano, che accusa Federmeccanica di voler mettere in discussione le regole stabilite nel Patto della Fabbrica: “Non era mai successo prima che si mettesse in discussione il fatto che col rinnovo del contratto si potessero stabilire aumenti salariali certi“.

A chi spetta dunque la responsabilità dello stallo? De Palma non ha dubbi: “Questa domanda dovreste forse porla agli industriali. Le regole delle relazioni industriali (firmate con Confindustria, ndr) dicono che la piattaforma la presentano i metalmeccanici. Abbiamo noi la titolarità di presentare la richiesta” e non loro.

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