Sono tantissimi i dipendenti pubblici che chiedono di pagare Riscatti e Ricongiunzioni direttamente sul cedolino. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta in relazione ai benefici pensionistici e fiscali.
Riscatti e Ricongiunzioni: i Riscatti
I riscatti sono periodi non coperti da assicurazione per i quali è possibile presentare domanda al fine di renderli validi ai fini pensionistici.
Possono essere riscattati a titolo gratuito oppure a titolo oneroso.
I periodi che possono essere riscattati a titolo gratuito sono:
- maternità obbligatoria fuori nomina (5 mesi);
- servizio militare obbligatorio;
- servizio civile.
I riscatti a titolo oneroso sono:
- Riscatto periodo universitario;
- Riscatto periodi di disoccupazione.
Le Ricongiunzioni
Le ricongiunzioni sono periodi di lavoro coperti da contribuzione che vengono spostati da una cassa pensionistica ad un’altra, possono essere a titolo oneroso se i contributi versati nella precedente gestione sono insufficienti.
La legge di riferimento è la legge n. 29 del 7 febbraio 1979.
I periodo di lavoro svolti nel privato possono essere portati nel pubblico e viceversa e questo consente al dipendente di avere un’unica pensione calcolata con le regole dell’ultima cassa pensionistica.
Come vengono attestati Riscatti e Ricongiunzioni da NoiPA?
Riscatti e Ricongiunzioni sono riportati nel cedolino rispettivamente con il codice RSS e R29.
Le ritenute per Riscatti e Ricongiunzioni sono immediatamente detratti dall’imponibile e, pertanto, l’IRPEF viene calcolata su un imponibile inferiore con un risparmio d’imposta pari alla percentuale dell’aliquota massima.
La Certificazione Unica, pertanto, in caso di applicazione di questa tipologia di ritenute presenta un imponibile già al netto delle stesse.
Il lavoratore contribuente, pertanto, non dovrà fare nulla in sede di presentazione della denuncia dei redditi.