L’Assegno di Inclusione (ADI) potrebbe decadere improvvisamente se la condizione di svantaggio che ha permesso l’accesso al beneficio non viene confermata alla scadenza del programma di cura e assistenza. Lo ha chiarito il Ministero del Lavoro nelle FAQ aggiornate al 4 febbraio 2025.
La durata dell’ADI è strettamente legata agli interventi previsti nel percorso di accompagnamento all’autonomia o al Progetto di assistenza individuale. Una volta terminato il programma, il riconoscimento della condizione di svantaggio viene meno e con esso il diritto all’Assegno.
Cosa succede alla scadenza del programma?
Alla fine del programma di cura e assistenza possono verificarsi due situazioni:
• Decadenza totale dell’ADI se la condizione di svantaggio era determinante per ricevere il beneficio (ciò non riguarda ovviamente chi beneficia dell’Adi perché nel nucleo c’è un minore, un over 60, un disabile).
• Ricalcolo dell’importo se nel nucleo familiare sono presenti minorenni, persone di 60 anni o più, oppure con disabilità accertata ai fini ISEE.
Come evitare la perdita del beneficio
Chi ha ancora bisogno del programma di cura deve concordare una proroga con i servizi competenti, il Ministero del Lavoro – nelle sue FAQ – lo chiama “rinnovo”.
In questo caso, il beneficiario deve presentare il modulo ADI-Com Esteso, barrando la dicitura specifica e indicando la nuova data di scadenza del programma.
L’INPS, una volta ricevuta la comunicazione, attiverà i controlli necessari per confermare il diritto al beneficio.
Attenzione alle scadenze
Il rischio di perdere l’Assegno di Inclusione è concreto per chi non rinnova in tempo il programma di assistenza. È fondamentale monitorare il calendario e le date di interesse. In questo caso è fondamentale rivolgersi tempestivamente ai servizi sociali per evitare interruzioni improvvise del sostegno economico.
