L’accredito della pensione di maggio non arriverà prima dello scoccare del mese. Ma prima di allora è possibile sapere l’importo in pagamento e le voci che lo compongono. Il cedolino, infatti, viene pubblicato sempre con qualche giorno di anticipo.
Vediamo quando aspettarsi la pubblicazione del cedolino e il pagamento e quali sono le novità previste a maggio.
Quando esce il cedolino della pensione di maggio
Chi è già in pensione non è preoccupato dell’innalzamento dell’età per il pensionamento di vecchiaia da 67 anni a 67 anni e 3 mesi che avverrà dal 2027. Si preoccupa, piuttosto, di sapere cosa c’è nel cedolino di maggio e quando riceverà l’accredito. Ogni mese, infatti, varie voci compongono il totale della rata in pagamento. E a seconda delle voci presenti l’importo può variare.
Ciò che non varia, a meno che non ci siano giorni festivi di mezzo, è la data di pagamento della pensione. Le banche e Poste Italiane pagano sempre il primo giorno feriale del mese (Poste considera feriale anche il sabato).
Ma il 1° maggio è sempre festivo perché si celebra la Festa dei Lavoratori. Quindi l’accredito slitterà al giorno successivo, ossia venerdì 2 maggio.
Il cedolino però sarà visibile prima di allora. INPS, infatti, renderà disponibile il cedolino sul Fascicolo previdenziale dei pensionati già dalla ventina di aprile. Probabilmente lo farà venerdì 18 o martedì 22 aprile (lunedì 21 cade la Pasquetta).
Le trattenute
La prima novità sulla pensione di maggio riguarda quindi l’accredito: non arriverà il primo del mese bensì il 2. Come detto, sia per i correntisti bancari che postali.
Per quanto riguarda l’importo e il suo metodo di calcolo spiegato nel cedolino, invece, non dovrebbero esserci grandi sorprese. INPS continuerà a recuperare le differenze a debito nel caso in cui nel 2024 avesse applicato trattenute inferiori. Ma solo se non fosse riuscito a recuperarle integralmente con le rate di gennaio, febbraio, marzo e aprile. Se il debito è già saldato saldato per intero, infatti, tale trattenuta non ci sarà.
Ci saranno invece le trattenute fiscali relative a:
- l’Irpef mensile;
- le addizionali regionali e comunali relative all’anno d’imposta 2024 e dilazionate fino a novembre 2025.
Non subiscono trattenute fiscali i pensionati titolari di prestazioni di invalidità civile, pensioni o assegni sociali e prestazioni esenti per specifiche motivazioni (es. detassazione per residenza estera o per vittime del terrorismo).
Aumenti sulla pensione di maggio
Anche la rata di maggio, così come tutte le altre mensilità, verrà rivalutata dello 0,8%: è questo l’aumento della pensione previsto per il 2025. Tale incremento sarà applicato in misura piena solo ai trattamenti fino a quattro volte il minimo INPS, per gli altri sarà minore.
Inoltre, una categoria specifica di pensionati riceverà un ulteriore incremento di 8 euro al mese (96 euro all’anno). Si tratta di coloro che godono della maggiorazione sociale. INPS avrebbe dovuto applicare tale aumento a partire da gennaio, ma ha iniziato con un po’ di ritardo. In ogni caso, spettano gli arretrati.