HomeEconomia & LavoroEscort con Codice Ateco (e Partita Iva): la Novità dal 1° aprile

Escort con Codice Ateco (e Partita Iva): la Novità dal 1° aprile

Dal 1° aprile 2025, l’ISTAT ha ufficialmente introdotto un Codice Ateco specifico per l’attività di escort e prostituzione.

Una svolta storica che porta alla regolarizzazione fiscale dei servizi sessuali in Italia, con importanti implicazioni legali, economiche e sociali. Ma che inevitabilmente fa parlare di sé e si porta dietro una scia di polemiche.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia per chi esercita la professione in forma autonoma.

La prostituzione non è illegale in Italia

Partiamo dall’assunto che, contrariamente a quanto molti pensano, la prostituzione non è reato in Italia ed è lecita se svolta volontariamente, da una persona maggiorenne e in forma autonoma.

Quindi non c’è reato se il meretrico avviene fuori da un ambito di sfruttamento, dietro libera scelta e sotto la propria responsabilità. A fronte di un compenso pagato integralmente e direttamente dal cliente.

È punibile invece lo sfruttamento e il favoreggiamento di queste attività, nonché la tratta di esseri umani (Legge Merlin del 1958).

Le sentenze

Se la prostituzione non costituisce reato quando svolta in modo autonomo e su base volontaria, di conseguenza appare corretto sottoporre a tassazione i proventi di tale attività.

Varie sentenze della Cassazione lo hanno stabilito. Già nel 2011, per esempio, la Suprema Corte si espresse così: «Seppur contraria al buon costume, in quanto avvertita dalla generalità delle persone come trasgressiva di condivise norme etiche che rifiutano il commercio per danaro del proprio corpo, l’attività predetta non costituisce reato, e consiste, appunto, in una prestazione di servizio verso corrispettivo».

Questa sentenza (la n. 10578/2011) va ricordata perchè ha – di fatto – modificato l’interpretazione della legge Merlin (n. 75/1958), accogliendo l’orientamento della Corte di Giustizia Europea (2001), secondo cui la prostituzione è un’attività economica a carattere libero professionale.

Successivamente, con ordinanza del 24/07/2013, la Cassazione ha confermato una decisione della Commissione Tributaria Regionale della Liguria, legittimando un accertamento fiscale nei confronti di una prostituta romena occasionale. In quell’occasione la Corte ha stabilito che i guadagni da prostituzione devono essere tassati come “redditi diversi”, riconoscendo la legalità dell’attività come fonte di reddito e, quindi, l’obbligo di assoggettamento a Irpef e Iva, in base al principio della tassabilità dei redditi esistenti.

Chi esercita la professione della escort in modo legale è quindi tenuto a pagare le tasse, come ogni altra attività economica, come la recente attività di influencer – ad esempio – che è stata oggetto di un intervento chiarificatore Inps sul versante degli oneri contributivi.

Il codice Ateco per le escort

Con l’introduzione di un Codice Ateco specifico, inquadrare la professione e identificare l’attività economica sarà più facile.

Non solo: la escort potrebbe in questo modo aprire una partita IVA e vendere lei stessa i servizi, scongiurando quindi la necessità di appoggiarsi a un intermediario (attività, questa, illegale). E pagare regolarmente le imposte sui redditi. Ci sarà un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate in proposito?

Nel frattempo il Codice Ateco esiste, è il 96.99.92 e si trova dopo i tatuaggi e prima dell’organizzazione di feste e cerimonie. Vi rientrano i servizi di incontro ed eventi simili. L’immagine seguente li identifica nel dettaglio:

codice ateco escort

Pertanto, dal 1° aprile 2025, chi l’attività economica che rientra nell’ambito dei «servizi per la persona non classificati altrove (nca)» sarà abbinata al codice Ateco 96.99.92. Come detto, ammissibili solo per la diretta/il diretto interessata/o se esercita in proprio, in quanto lavoratore autonomo.

Nuovi codici Ateco, la spiegazione dell’Istat

Dopo numerose polemiche, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle e del Codacons, l’ISTAT ha spiegato che i nuovi codici Ateco ricomprendono anche i servizi (in Italia) vietati perché riguardano tutta l’Unione Europea, in cui esistono Paesi tolleranti verso le case di meretricio.

Di centro in Italia questi codici Ateco saranno attivi per “gli operatori economici residenti che svolgono attività legali”, quindi per esempio nel caso del codice in questione coloro che gestiscono “le agenzie matrimoniali e quelle di speed dating“. Le altre attività saranno stimate solamente a scopi statistici.

La scelta di introdurre dei codici Ateco ad hoc, inoltre, è legata anche alla necessità di fotografare in modo realistico l’economia sommersa italiana, inclusi i settori finora ignorati dalle classificazioni ufficiali. Nel nostro Paese, per esempio, il settore del sesso a pagamento produce un giro d’affari sommerso stimato in 4,7 miliardi di euro annui (dati Istat 2022 da rivalutare).

Foto Credit: DepositPhotos.com

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