Il 1° maggio è una delle festività nazionali riconosciute in Italia. In questa giornata dedicata alla Festa dei Lavoratori chi è regolarmente assunto ha diritto a un trattamento economico particolare.
Vediamo insieme, in modo chiaro e semplice, quanto spetta in busta paga se si lavora o se si riposa il 1° maggio 2025.
Chi lavora il 1° maggio
La giornata del 1° maggio è riconosciuta come festività nazionale e si celebrano i lavoratori. Anche se in qualche settore si lavora (ad esempio nel turismo, nei trasporti, nel commercio o nella sanità), in molti rispettano la festività e lasciano a casa i propri dipendenti.
Quest’anno il 1° maggio cade di giovedì, quindi in un giorno generalmente lavorativo che consente di fare un ponte lungo.
La retribuzione in busta paga varia a seconda che il lavoratore abbia prestato servizio o meno e del tipo di paga. Per coloro che hanno la paga mensilizzata la festività è già compresa nella retribuzione mensile. Generalmente, quindi, chi lavora riscuote solo la maggiorazione per il lavoro festivo.
Al contrario, chi riscuote in base alle ore lavorate (paga oraria) e il 1° maggio lavora, ha retribuita la festività più, a seconda del CCNL applicato, ha diritto:
- a una maggiorazione per lavoro festivo (l’importo è indicato nel contratto);
- oppure a un riposo compensativo.
Chi riposa
Coloro che invece il 1° maggio non lavorano si godono la festività. In busta paga comparirà quindi la dicitura “Festività retribuita”. In questo caso, infatti, il lavoratore che riposa riscuote la festività, ma in maniera differente a seconda del tipo di paga:
- chi ha la paga oraria la riscuote in base alle ore che avrebbe lavorato quel giorno;
- chi ha la paga mensilizzata, invece, non la riscuote, perché è un giorno infrasettimanale e ce l’ha già compresa nella retribuzione mensile.
In ogni caso non c’è alcuna penalizzazione nella retribuzione. E non c’è alcuna differenza tra lavoratori full time e part time.