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Metalmeccanici, Contratto Bloccato da Mesi e il Presidente di Federmeccanica Lascia Senza Firmare i 280 euro di Aumento

Sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto il 30 giugno 2024, pesa un evidente stallo. E sullo stallo pesa, a sua volta, la posizione del presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, ormai a fine mandato. Un mandato che – secondo le attese – si concluderà senza la firma del nuovo contratto. Un fatto inedito, che riflette la fase di tensione all’interno della rappresentanza datoriale.

Uliano (Fim Cisl): “Visentin sarà il primo presidente a non firmare il contratto”

A dirlo è Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, in un’intervista ad Avvenire:
«Il 20 maggio, con Fiom e Uilm, abbiamo convocato oltre 1.500 delegati per ribadire le nostre posizioni e rilanciare le iniziative per giugno nel caso la trattativa non riprenda. Lo stesso giorno, Federmeccanica indicherà il candidato che andrà a sostituire l’attuale presidente Visentin, che sarà il primo presidente a non firmare il contratto».

Uliano si augura che il nuovo presidente scelga di «riaprire le trattative senza pregiudiziali, assumendo quel ruolo contrattuale che Federmeccanica ha sempre avuto». E lancia un monito: «Respingere qualsiasi forma di dialogo porta soltanto a nuova conflittualità».

Besani (Fiom): “Visentin dà un’impronta ideologica alla trattativa”

Già nei giorni scorsi, Andrea Besani della Fiom Cgil di Varese aveva puntato il dito contro un irrigidimento del confronto:
«Visentin vuole dare un’impronta ideologica a questo rinnovo. Non è solo una trattativa sindacale, ma un attacco al contratto nazionale dei metalmeccanici».
Besani ha ricordato che Leonardo, una delle principali aziende del settore, ha rinnovato il contratto aziendale senza un’ora di sciopero, introducendo aumenti fissi al contrario di quanto proposto a livello nazionale.

Leonardo e le grandi imprese chiedono la riapertura

La scorsa settimana, Leonardo ha inviato una lettera alle sedi territoriali di Confindustria, esprimendo forte preoccupazione per l’incertezza contrattuale.
“La mediazione va trovata e va trovata ora”, scrive Gaetano Giannella, vicepresidente del gruppo.

Secondo quanto rivelato da Il Foglio, anche altri grandi gruppi – le cosiddette “colombe” di Federmeccanica – condividono l’urgenza di riaprire il confronto. Il contratto nazionale, con i suoi 280 euro di aumento richiesti e una clausola di garanzia simile a una scala mobile, resta un nodo strategico per tutto il sistema industriale.

Federmeccanica appare oggi divisa, con un presidente indebolito e un futuro ancora incerto.

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