Il Reddito di cittadinanza ha lasciato il segno nel tessuto sociale e nelle idee politiche italiane. Dopo la sua abolizione a livello nazionale e la sostituzione con l’Assegno di inclusione, milioni di italiani si sono ritrovati con meno tutele e requisiti più rigidi. Ma ora il sussidio riparte dai Comuni, e la prima città a riportarlo in agenda è Taranto. Qui, al ballottaggio dell’8 e 9 giugno 2025, entrambi i candidati sindaci si sono impegnati pubblicamente a istituire un Reddito di cittadinanza comunale.
Una promessa bipartisan che segna il ritorno del sostegno economico diretto a chi è in difficoltà, e l’ammissione implicita che l’Assegno di inclusione non basta.
Tacente: “Lo faremo con il Just Transition Fund”
Francesco Tacente, candidato civico sostenuto dal centrodestra, è stato il primo ad annunciare la misura. Ha dichiarato che il Reddito comunale potrà essere attivato utilizzando i fondi del Just Transition Fund (JTF) già destinati alla città.
«Noi sappiamo dove trovare le risorse, loro no. L’inclusione si fa con i fatti, non con le parole», ha dichiarato, attaccando il rivale Piero Bitetti. Per Tacente, i soldi ci sono, serve solo capacità amministrativa.
Bitetti: “Sì al Reddito comunale, ma servono più fondi”
La replica di Piero Bitetti, candidato del centrosinistra, non ha smentito la volontà di attivare il sussidio, ma ha corretto il tiro sulle coperture.
«Il JTF non finanzia sussidi diretti. Serve una strategia integrata con fondi europei (FSE+), PNRR, risorse regionali e bilancio comunale», ha precisato.
Bitetti ha poi ufficializzato il sì al Reddito di cittadinanza comunale anche nel confronto con il Movimento 5 Stelle, dichiarando di volerlo realizzare come misura strutturale per inclusione sociale e dignità economica. La mossa del candidato del centro-sinistra mira proprio a convogliare dalla sua parte i voti che al primo turno sono andati alla candidata del M5S, la giornalista Annagrazia Angolano.
A Taranto tutti d’accordo: il 9 giugno si parte
Non ci sono più dubbi: a Taranto il Reddito comunale si farà, chiunque sarà il prossimo sindaco. Tacente lo vuole subito, Bitetti lo programma con più prudenza, ma entrambi convergono sulla necessità di uno strumento che sostenga almeno chi è rimasto fuori dai radar dell’Assegno di inclusione.
Al primo turno, Francesco Tacente ha ottenuto 33,3% dei voti (17.973 preferenze). Piero Bitetti ha raccolto il 26,7% (14.445 voti). Ora la sfida è al ballottaggio, ma su una cosa sono già d’accordo: il Reddito comunale arriva il 9 giugno.