Le trattenute sullo Stipendio NoiPA possono rendere difficile la gestione della vita quotidiana, soprattutto per i dipendenti pubblici. Molti lavoratori si trovano in difficoltà a causa delle elevate rate della cessione del quinto, ma esistono soluzioni legittime per ottenere una riduzione. In questo articolo approfondiremo come e quando è possibile intervenire, cosa dice la legge, e quali sono i passaggi per ottenere una trattenuta più leggera.
Stipendio NoiPA: perché la Cessione del quinto pesa così tanto sullo stipendio
La cessione del quinto è una forma di finanziamento che consente ai dipendenti pubblici e privati di ottenere un prestito rimborsabile direttamente attraverso una trattenuta mensile sullo stipendio o sulla pensione. Il limite massimo della trattenuta è, per legge, un quinto (20%) del netto mensile percepito.
Nel pubblico impiego, questa pratica è regolata dal DPR 180 del 5 gennaio 1950, una norma storica che ha bisogno di aggiornamenti per riflettere la realtà attuale del mercato del lavoro. Tuttavia, questo decreto contiene alcuni meccanismi a tutela del lavoratore in caso di difficoltà economiche.
Quando e come si può chiedere la riduzione della rata sullo Stipendio NoiPA
La norma chiave per la riduzione della rata della cessione del quinto è l’articolo 35 del DPR 180/1950. Questo stabilisce che:
“Qualora lo stipendio o salario gravato di cessione subisca una riduzione non superiore al terzo, la trattenuta continua ad essere effettuata nella misura stabilita. Ove la riduzione sia superiore al terzo, la trattenuta non può eccedere il quinto dello stipendio o salario ridotto.”
In altre parole, se lo stipendio si riduce di oltre un terzo, allora anche la rata della cessione del quinto deve essere automaticamente ridotta, in modo da rispettare la nuova soglia del 20% rispetto al salario attuale.
Questa norma rappresenta una salvaguardia importante per chi, a causa di eventi esterni (come malattia, trasferimento, riduzione oraria non volontaria), si ritrova con uno stipendio sensibilmente più basso.
A chi rivolgersi per la riduzione? Le strade da seguire
Per ottenere la riduzione della rata è necessario presentare un’istanza scritta all’ufficio che gestisce il trattamento economico del proprio comparto lavorativo. Ecco alcuni esempi:
Una volta ricevuta la richiesta e verificato che la riduzione dello stipendio supera il terzo, l’ufficio provvederà a ridurre la trattenuta proporzionalmente e ad allungare la durata del finanziamento, comunicando il nuovo piano alla società finanziaria o all’INPS (per i pensionati).
Lavoro a Tempo Parziale: si può ridurre la trattenuta? Sì, ma con riserva
Nel pubblico impiego, la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time è generalmente volontaria. Questa possibilità non era contemplata nel 1950, quando è stato emanato il DPR 180, quindi non è specificamente regolata.
Tuttavia, la giurisprudenza ha nel tempo riconosciuto il diritto alla riduzione della rata anche in questi casi, soprattutto se il nuovo orario comporta una significativa riduzione dello stipendio (oltre un terzo).
È importante sapere che:
- La riduzione va comunque richiesta all’ufficio del trattamento economico.
- L’ente verifica la nuova busta paga e, se ricorrono i presupposti, applica la nuova rata rispettando il limite del quinto del salario part-time.
Alcuni lavoratori, pur agendo in modo discutibile, hanno sfruttato questa lacuna normativa per ottenere vantaggi: sottoscrivendo la cessione con contratto a tempo pieno e poi passando al part-time. La prassi non è vietata, ma può sollevare obiezioni di tipo etico.
Quando è possibile chiedere la riduzione delle trattenute sullo stipendio
Ecco una tabella riassuntiva per aiutarti a capire quando è possibile chiedere la riduzione della rata del quinto:
