Luigi Sbarra, ex segretario generale della CISL, ha giurato il 12 giugno e da oggi entra formalmente nel Governo Meloni. Ricoprirà il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, lavorando direttamente al fianco della premier. Una svolta clamorosa per chi fino a pochi mesi fa sedeva ai tavoli della contrattazione sindacale.
Le prime parole di Sbarra da uomo di Governo
Le dichiarazioni ufficiali sono state diffuse dall’Ufficio stampa di Palazzo Chigi. “Ringrazio il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la fiducia accordata e per questo importante riconoscimento”, ha detto Sbarra. “È per me un onore servire le Istituzioni”.
Un cambio di registro evidente. Da leader sindacale a rappresentante del potere esecutivo. Una transizione che ha già sollevato molte critiche, specie sul percorso fatto dall’ex Leader sindacale negli ultimi due anni: la collaborazione del suo sindacato col Governo era finalizzata al raggiungimento di un obiettivo personale quale il salto in politica? E’ questo che pensano in molti, negli ambienti politici, sindacali (anche di casa Cisl) e gli osservatori esterni.
Mezzogiorno al centro dell’agenda di Sbarra
Il neosottosegretario ha indicato le sue priorità: sviluppo, coesione, occupazione nel Sud. Ha parlato di “consolidare la traiettoria di crescita” avviata dal Governo Meloni. Tra i temi citati: PNRR, Accordi di Coesione, ZES Unica.
Secondo Sbarra, negli ultimi anni il Mezzogiorno avrebbe registrato segnali “significativi” di ripresa. Una lettura che non tutti condividono, specie tra i lavoratori meridionali colpiti da precarietà e disoccupazione.
I nuovi compiti dell’ex sindacalista
Sbarra ha indicato le direttrici su cui intende muoversi: infrastrutture, sanità, PMI, legalità, formazione, istruzione. Obiettivi che coincidono con quelli del Governo Meloni. Nessun riferimento al ruolo dei sindacati. Nessuna parola sulla contrattazione collettiva. Nessun accenno al mondo del lavoro da cui proviene.
I sindacalisti restano fuori, Sbarra resta dentro
Per molti osservatori è un cortocircuito: un ex sindacalista che assume un ruolo di governo senza portare con sé alcuna istanza collettiva. La CISL, intanto, osserva in silenzio. Sbarra non rappresenta più i lavoratori. Ora rappresenta lo Stato.