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Fondo Espero per i Supplenti della Scuola: Come Funziona la Previdenza Integrativa per Chi ha un Contratto a Termine

Spesso si pensa che la previdenza complementare sia una scelta riservata solo ai lavoratori stabili. In realtà, anche chi lavora nella Scuola con contratto a tempo determinato ha la possibilità di aderire al Fondo Espero, il fondo pensione complementare negoziale destinato al personale scolastico.

Per i cosiddetti “precari della scuola”, l’adesione al Fondo Espero non è obbligatoria, ma è una facoltà consapevole che può portare benefici rilevanti nel medio-lungo periodo, soprattutto per chi accumula più anni di servizio anche con contratti non continuativi.

Adesione al Fondo Espero per supplenti: come funziona

Chi lavora con contratti a tempo determinato nella Scuola può aderire volontariamente al Fondo Espero. L’adesione deve avvenire esclusivamente attraverso il portale NoiPA, accedendo all’area riservata del dipendente e compilando l’apposita sezione dedicata alla previdenza complementare.

Importante: ad ogni rinnovo di contratto, anche se effettuato nello stesso anno scolastico o nello stesso istituto, il lavoratore deve comunicare l’avvenuta adesione alla propria scuola.

L’adesione ha queste caratteristiche:

  • Non è automatica: va effettuata in maniera esplicita tramite NoiPA.
  • Si può aderire anche con un solo contratto a termine.
  • La quota base per il dipendente è l’1% ma è possibile incrementarla fino al 21% mentre a carico della parte datoriale è l’1% della retribuzione lorda.
  • L’INPS verserà il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturato nel periodo di contratto direttamente al Fondo.

Il versamento del TFR non avviene durante la durata del contratto, ma alla scadenza: sarà infatti l’INPS a trasferire il TFR al Fondo Espero invece di erogarlo direttamente al lavoratore, come avviene per chi non ha aderito.

TFR nel Fondo Espero: cosa cambia per i precari?

L’adesione al Fondo Espero ha come effetto, alla termine del contratto, la non ricezione del TFR da parte dall’INPS dopo un anno, come accade di norma. Il TFR sarà invece versato immediatamente al Fondo Espero.

Cosa significa questo in concreto?

  • I soldi non “spariscono”, ma vengono investiti nel Fondo previdenziale.
  • Il TFR viene capitalizzato, cioè produce interessi in base al comparto scelto.
  • Il TFR, insieme ai versamenti volontari e a quelli datoriali, sarà disponibile al momento della pensione, o secondo quanto previsto dal regolamento del fondo (ad esempio per anticipazioni o riscatti in determinati casi).

In questo modo, anche le piccole somme accumulate nel tempo con contratti brevi, diventano capitale previdenziale. Se nel corso degli anni si sommano periodi diversi di lavoro nella scuola, anche non consecutivi, il fondo continuerà a crescere, valorizzando ogni contributo.

Quali sono i vantaggi per chi aderisce?

Una pensione integrativa anche per chi non è ancora di ruolo

Lavorare a termine non significa dover rinunciare a costruirsi una seconda pensione. Il Fondo Espero ti consente di farlo anche se sei un supplente annuale o un docente incaricato per pochi mesi.

Rendimento del TFR

Lasciare il TFR nel circuito INPS significa, in genere, una rivalutazione minima legata all’inflazione. Nel Fondo Espero, invece, il TFR viene investito nei mercati finanziari, con rendimenti potenzialmente più alti (pur con un minimo margine di rischio).

Versamenti cumulabili nel tempo

Ogni volta che hai un contratto nella Scuola e hai aderito al fondo tramite NoiPA, il TFR maturato viene automaticamente trasferito da INPS a Espero. Questo vale per ogni contratto futuro, anche se intervallato da periodi di inattività.

Più liquidità nel momento della pensione

Alla fine della carriera, ci potrebbe essere una rendita integrativa ben più corposa rispetto al semplice accantonamento di TFR in INPS, che, nel caso dei precari, viene immediatamente speso.

Chi non aderisce: cosa perde?

Chi non aderisce al Fondo Espero come lavoratore a tempo determinato:

  • Riceverà il TFR dall’INPS, dopo circa un anno dalla fine del contratto.
  • Non riceverà alcun contributo aggiuntivo (cosa che invece i lavoratori a tempo indeterminato ricevono).
  • Non costruirà alcun capitale previdenziale alternativo, se non tramite altri strumenti privati (come fondi aperti o assicurazioni).

In sintesi: si mantiene il denaro a disposizione nel breve periodo, ma si rinuncia a un’opportunità di risparmio previdenziale con benefici a lungo termine.

Tuttavia, con stipendi del personale scolastico molto bassi, la rinuncia al TFR sùbito potrebbe comportare scompensi finanziari, per coloro che in questo momento hanno assoluta necessità di liquidità.

Precari della Scuola: Aderire o non aderire?

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