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Caldo record, dopo Lazio e Calabria anche l’Umbria vieta il lavoro al sole: Sicilia e Puglia ancora indietro

L’Umbria corre ai ripari contro l’ondata di caldo eccezionale. La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha firmato un’ordinanza urgente che vieta il lavoro nei settori agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili all’aperto, nelle ore centrali della giornata. Il divieto si applica dalle 12:30 alle 16:00, ma solo nei giorni in cui la piattaforma Worklimate segnala un rischio climatico “Alto”.

Il provvedimento è immediatamente operativo e resterà in vigore fino al 31 agosto 2025. Rispetto al 2024, l’Umbria si muove con largo anticipo. L’anno scorso, infatti, il blocco fu deciso solo a fine luglio.

Come funziona l’allerta Worklimate

Le attività saranno sospese nei soli giorni in cui Worklimate, il sistema sviluppato da INAIL e CNR, rileva condizioni di caldo estremo. Il portale fornisce previsioni su base oraria con tre giorni di anticipo e si basa sull’indice WBGT (Wet Bulb Globe Temperature), che misura lo stress termico percepito da chi lavora al sole.

Quando alle ore 12 viene previsto un rischio alto per i lavoratori impegnati in attività fisica intensa all’aperto, scatta automaticamente il divieto di lavoro tra le 12:30 e le 16:00.

Le eccezioni e le sanzioni previste

Sono esclusi dal divieto gli interventi urgenti per la pubblica utilità, la protezione civile o l’incolumità pubblica. Tuttavia, anche in questi casi i datori di lavoro devono garantire misure adeguate per ridurre il rischio da caldo.

Chi non rispetta l’ordinanza rischia sanzioni penali: fino a tre mesi di arresto o un’ammenda fino a 206 euro, ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale.

Sicilia e Puglia ancora ferme, proteste in corso

Dopo il Lazio e la Calabria, l’Umbria è la terza Regione ad adottare una misura ufficiale contro il caldo torrido sul lavoro. Restano in ritardo le altre Regioni del Sud, in particolare la Sicilia, dove da giorni sindacati e opposizioni chiedono al presidente Schifani un provvedimento analogo, senza ottenere risposta.

Situazione analoga in Puglia, dove il governatore Emiliano – solitamente tra i primi ad attivarsi – non ha ancora adottato alcuna ordinanza regionale. Intanto però alcuni Comuni della provincia di Taranto (come Martina Franca e Manduria) si stanno muovendo in autonomia, imponendo il blocco del lavoro all’aperto dalle 12:00 alle 16:30 attraverso ordinanze locali.

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