Firmata nella notte tra il 12 e il 13 giugno l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale del settore Pulizia, Servizi Integrati e Multiservizi. L’intesa è stata raggiunta a soli cinque mesi dalla scadenza contrattuale.
Aumenti salariali fino a 215 euro
Il nuovo contratto decorre dal 1° giugno 2025 e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2028.
L’accordo prevede un aumento economico di 215 euro lordi a regime per il 2° livello, pari a un incremento del 16,6% dei minimi tabellari.
Di seguito gli aumenti salariali in busta paga con le relative decorrenze:

L’incremento sviluppa una massa salariale pari a 5.705 euro complessivi nel periodo di vigenza.
È confermata anche la clausola di adeguamento salariale per il quadriennio 2025-2028, con recupero pieno dell’inflazione 2021-2024.
Orario minimo part-time a 15 ore
Tra le principali novità normative:
Orario minimo settimanale per i contratti part-time elevato a 15 ore; Consolidamento automatico delle ore supplementari svolte; Introduzione della clausola di deterrenza: le aziende che non rispettano l’inquadramento potranno subire l’incremento del 30% dell’orario individuale.
Tutele per le donne vittime di violenza
L’accordo prevede anche nuove misure a favore delle lavoratrici:
- Integrazione al 100% dell’indennità di congedo per donne vittime di violenza, fino a ulteriori 90 giorni;
- Creazione di un gruppo di lavoro per aggiornare e razionalizzare la sfera di applicazione del contratto.
Obbligo di comunicazione per la malattia
Nuova disposizione anche in materia di malattia: le aziende dovranno comunicare preventivamente il periodo di comporto.
Si tratta di un passo avanti sul piano della trasparenza e della tutela dei diritti individuali.
Firmato da tutte le sigle tranne Anip Confindustria
L’intesa è stata firmata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e dalle principali associazioni datoriali del settore Legacoop, Confcooperative, Agci Servizi e Unionservizi Confapi.
Pur avendo partecipato alle trattative Anip Confindustria, ha abbandonato il tavolo negoziale nelle ultime battute e non ha firmato il CCNL.
I sindacati definiscono la scelta degli Industriali “sbagliata e inaccettabile”, sottolineando il rischio di dumping contrattuale e disuguaglianze tra lavoratori dello stesso comparto.