Con l’arrivo del caldo torrido e temperature percepite oltre i 35 gradi, anche l’Emilia–Romagna ha varato la sua ordinanza anti-caldo. Approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Lavoro Giovanni Paglia, il provvedimento entra in vigore mercoledì 2 luglio e resterà valido fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata.
Ecco il comunicato stampa della Regione:

Il divieto riguarda tutti i lavoratori, senza distinzione di inquadramento o contratto, impiegati in attività che comportano esposizione prolungata al sole e sforzo fisico intenso nei seguenti settori:
- Agricoltura e florovivaismo
- Cantieri edili e affini
- Piazzali della logistica destinati esclusivamente al deposito merci
Lo stop vale dalle 12:30 alle 16:00, ma solo nei giorni e nelle aree segnalate a “rischio alto” dalle mappe del progetto Worklimate (Inail-Cnr), disponibili su worklimate.it.
Tutela estesa e più flessibilità oraria per chi lavora sotto il sole
«Si tratta di un atto necessario per la tutela della salute e dell’igiene pubblica», ha dichiarato il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla, sottolineando la piena collaborazione di sindacati e imprese. La Regione ha infatti deciso di uniformare le misure su tutto il territorio, superando la sola responsabilità delle singole aziende.
La nuova ordinanza amplia l’ambito rispetto al 2024 (in cui si fermava al 31 agosto) includendo ora anche la logistica all’aperto e potenziando le misure organizzative come la rimodulazione degli orari e la flessibilità in entrata e uscita.
I datori di lavoro potranno anche ricorrere alla cassa integrazione, se non sarà possibile spostare i turni: soluzione questa apprezzata dai sindacati che non vedono nel ricorso all’ammortizzatore sociale la prima opzione.
Sanzioni per chi non rispetta il divieto
La mancata osservanza dell’ordinanza comporta sanzioni ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, se il fatto non costituisce reato più grave. Esclusi solo i servizi essenziali e gli interventi di pubblica utilità, per i quali saranno adottate misure di protezione alternative.
Sette Regioni con ordinanza, Lombardia pronta ad aggiungersi
Con l’Emilia-Romagna, salgono a sette le Regioni che hanno adottato un’ordinanza anti-caldo: Puglia, Lazio, Calabria, Umbria, Toscana, Sicilia e ora Emilia-Romagna. A breve dovrebbe aggiungersi anche la Lombardia, dove è già stato avviato il confronto tra assessorato e parti sociali. Lo ha confermato il Presidente Regionale Fontana: l’ordinanza è attesa in queste ore. Anche in Abruzzo sarà preso analogo provvedimento nelle prossime ore.
Nel frattempo, cresce il pressing sindacale in tutte le altre Regioni rimaste finora senza provvedimenti ufficiali. Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce misure uniformi e vincolanti, per non lasciare sole le aziende virtuose e garantire la salute dei lavoratori in tutti i territori, soprattutto in vista delle nuove ondate di calore attese nelle prossime settimane.