Con il Decreto-Legge 13 giugno 2023, n. 69, art. 14, il servizio preruolo viene finalmente riconosciuto per intero a tutto il personale della scuola. A partire dall’anno scolastico 2023/2024, docenti e ATA immessi in ruolo vedono valorizzati tutti gli anni di supplenza senza più i limiti previsti in passato.
Restano invece soggetti alla normativa precedente coloro che hanno ottenuto il ruolo prima del 2023/2024: in questo caso il riconoscimento resta pieno fino a quattro anni e, per quelli ulteriori, solo per un terzo.
Le novità per docenti e ATA
Le modifiche hanno inciso direttamente sul Testo unico della scuola (d.lgs. 297/94). In particolare, l’articolo 485 è stato aggiornato eliminando i vincoli sui primi quattro anni e sui due terzi del servizio eccedente. Abrogato anche il comma 4, semplificando la disciplina. Importante novità riguarda l’articolo 489: dal 1° settembre 2023 il riconoscimento del servizio è legato solo ai giorni effettivamente lavorati, non più ai 180 giorni minimi.
Per i docenti immessi in ruolo dal 2023/24 la domanda di ricostruzione carriera si può presentare dal 1° settembre 2024, dopo la conferma in ruolo. Per il personale ATA il beneficio è immediato: la ricostruzione economica decorre dalla data di immissione in ruolo, senza dover attendere l’anno successivo.
Cos’è la ricostruzione di carriera
La ricostruzione di carriera è la procedura con cui vengono riconosciuti ai fini giuridici ed economici i servizi svolti prima del ruolo. Possono presentare domanda i lavoratori che hanno superato l’anno di prova e ottenuto la conferma. Sono valutati i periodi di supplenza, altri ruoli ricoperti e il servizio militare.
La scuola di titolarità emette il decreto e lo trasmette alla Ragioneria generale dello Stato. In questo modo il personale scolastico vedrà anche gli effetti nei cedolini paga.
Come presentare la domanda: la Guida
La richiesta va inoltrata online tramite la piattaforma Istanze Online tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2025. Occorre accedere con le proprie credenziali, confermare i dati anagrafici e inoltrare l’istanza.
Una volta inviata, la domanda passa dallo stato “Bozza” a “Inoltrata” e genera un PDF che viene salvato nell’archivio personale e inviato via mail sia al lavoratore sia alla scuola di competenza. Il Ministero ha predisposto un’utile guida per fare domanda.
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