La Fiom-Cgil nazionale ha annunciato oggi lo stato di mobilitazione generale e la proclamazione di 4 ore di sciopero per venerdì 19 settembre. La decisione arriva nell’ambito della mobilitazione decisa dalla Cgil nazionale contro l’escalation militare in Palestina, con i bombardamenti sulla popolazione civile e l’avvio dell’invasione di terra a Gaza.
La giornata di sciopero sarà organizzata in coordinamento con le strutture territoriali della Cgil, per consentire anche la massima partecipazione dei lavoratori alle manifestazioni che si terranno nei territori.
Non è sciopero contrattuale ma politico
La Fiom-Cgil ha chiarito che si tratta di uno sciopero politico, non legato a questioni contrattuali o salariali. Lo sciopero politico rientra nelle prerogative sindacali, come più volte ribadito dalla Corte Costituzionale, che ne ha riconosciuto la legittimità quando è volto a incidere su scelte di carattere politico e istituzionale.
La mobilitazione, dunque, non riguarda il rinnovo del contratto dei metalmeccanici ma è finalizzata a spingere Governo e istituzioni europee ad assumere posizioni chiare sulla crisi in Medio Oriente. L’iniziativa è sostenuta da Fiom-Cgil, questa volta senza Fim-Cisl e Uilm-Uil.
Le richieste della Fiom-Cgil
Il sindacato dei metalmeccanici intende con questa iniziativa:
- fermare il genocidio e salvare vite umane;
- garantire l’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione civile;
- chiedere a Governo italiano e Unione Europea di sospendere i trattati commerciali e militari con Israele;
- aprire un percorso diplomatico che porti al riconoscimento dello Stato di Palestina;
- assicurare che la società civile, i sanitari di organizzazioni come Emergency e i giornalisti possano operare in sicurezza.
Mobilitazione più ampia
Lo sciopero del 19 settembre si affianca ad altre iniziative: una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e la partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia–Assisi del 12 ottobre.
La protesta della Fiom-Cgil si “somma” allo sciopero già proclamato da USB per lunedì 22 settembre, segno che cresce la mobilitazione sindacale in Italia contro la guerra e per il sostegno alla popolazione palestinese.



