Potrebbe scattare da un momento all’altro uno sciopero generale nazionale, con ripercussioni su trasporti, treni, scuola e servizi pubblici. L’ipotesi prende corpo dopo le notizie provenienti dalla Global Sumud Flotilla, diretta verso Gaza e attualmente a circa 300 miglia nautiche dalla Striscia.
Secondo quanto riferito da Tony Lapiccirella, uno degli italiani a bordo, la missione “è diretta a Gaza: è l’unico modo per aprire un canale umanitario permanente”. Gli attivisti, circa 530 persone da diversi Paesi, tra cui una quarantina di italiani, non hanno intenzione di fermarsi: “Non è mai stato preso in considerazione di deviare verso Cipro o cambiare rotta”.
L’allerta della Marina: alert a inizio ottobre
La Marina militare italiana, che segue a distanza le imbarcazioni per eventuali soccorsi, ha previsto un alert alla Flotilla tra mercoledì 1 e giovedì 2 ottobre, quando la nave Alpino si troverà a circa 100-120 miglia dalle coste di Gaza. In quel momento sarà inviato un avviso formale in cui si informeranno gli attivisti che proseguire sarà “pericoloso”.
Ma proprio tra mercoledì e giovedì, la Flotilla dovrebbe entrare nella zona di intercettazione israeliana. È in queste ore che si teme un possibile intervento militare da parte di Israele, che potrebbe scatenare forti reazioni in Italia e in Europa.
I sindacati pronti ad incrociare le braccia
In caso di attacco o incidente diplomatico, le principali sigle sindacali – in particolare CGIL e USB – potrebbero proclamare uno sciopero immediato, già tra giovedì 2 e venerdì 3 ottobre. Come ampiamente annunciato da giorni.
Se la proclamazione arrivasse per venerdì, lo sciopero si unirebbe alla mobilitazione generale già indetta da SI Cobas per la giornata del 3 ottobre, rendendo l’astensione tecnicamente una “adesione” e non una nuova proclamazione. Questo consentirebbe a CGIL e USB di muoversi rapidamente e senza problemi “tecnici”, anche nei servizi pubblici essenziali, dove la legge impone preavvisi e intervalli minimi tra uno sciopero e l’altro.
Ripercussioni su tutti i settori: dalla Scuola ai Trasporti
L’eventuale sciopero coinvolgerebbe tutti i settori pubblici, con possibili fermate nei trasporti ferroviari e locali, disagi nelle scuole, e rallentamenti nei servizi amministrativi.
Al momento non ci sono conferme ufficiali, ma le strutture sindacali sono in allerta e pronte a reagire “nel giro di poche ore” se la situazione nel Mediterraneo dovesse precipitare.
Le date chiave da tenere d’occhio sono dunque:
- Mercoledì 1 ottobre: possibile intercettazione e tensione diplomatica;
- Giovedì 2 ottobre: eventuale proclamazione dello sciopero;
- Venerdì 3 ottobre: possibile giornata di mobilitazione generale unitaria.
Tutto dipenderà da cosa accadrà in mare tra la Global Sumud Flotilla e le forze israeliane nelle prossime 48 ore.



