HomeEvidenzaSanità, Affitti Agevolati e Indennità di Trasferta: per i Docenti c'è un...

Sanità, Affitti Agevolati e Indennità di Trasferta: per i Docenti c’è un nuovo Piano Welfare

A gennaio di quest’anno, il ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato che le convenzioni del Piano Welfare per la scuola sarebbero state rinnovate anche per tutto il 2025.

Un annuncio che il sindacato Anief ha accolto positivamente: “Ben vengano le convenzioni per agevolare la vita professionale e personale dei lavoratori della scuola – ha commentato all’epoca Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , anche perché non si comprende il motivo per il quale i lavoratori del comparto più grande dell’amministrazione statale debbano rimanere escluso da benefit e agevolazioni che invece hanno altri dipendenti del pubblico e del privato.

In queste settimane di inizio autunno, nell’ambito della trattativa per rinnovo del contratto Istruzione e Ricerca 2022-2024, si è tornati a parlarne.

Affitti calmierati per i docenti fuori sede

In particolare, nel mese di settembre è tornato al centro del dibattito il tema del credito di imposta sugli affitti per i docenti fuori sede, ossia coloro che devono trasferirsi in un’altra città per occupare una cattedra.

Il tema della residenza lontana dal luogo di lavoro rappresenta infatti uno dei principali ostacoli alla stabilizzazione del personale docente. Molti insegnanti, pur avendo ottenuto l’immissione in ruolo, scelgono di rinunciare all’incarico per via degli elevati costi degli affitti e delle spese di trasferimento, soprattutto quando le sedi sono in regioni lontane dalla propria.

Per affrontare questa emergenza, il ministro Valditara ha annunciato un’importante novità: in accordo con il ministro delle Infrastrutture Salvini, sarà prevista l’inclusione dei docenti nel nuovo Piano Casa del Governo.

Il progetto punta ad ampliare l’offerta di abitazioni a prezzi calmierati, destinandole a categorie prioritarie, tra cui, appunto, anche gli insegnanti che si trasferiscono per lavoro. In particolare verso le regioni del Nord, dove la carenza di personale è cronica e gli stipendi sono inadeguati all’elevato costo della vita.

Assicurazione sanitaria per i docenti dal 2026

In cantiere nell’ambito del piano di welfare scolastico, ci sarebbe anche l’introduzione di una copertura sanitaria integrativa. Sarebbe la prima volta per il comparto istruzione.

Stando alle promesse del ministro, a partire da gennaio 2026, docenti e ATA potranno beneficiare di una polizza sanitaria che offrirà rimborsi per specifiche prestazioni mediche, rafforzando la tutela del benessere fisico dei lavoratori della scuola.

Accanto a questa misura, verrà attivata anche un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, oltre a una serie di agevolazioni economiche, tra cui sconti su mutui bancari e convenzioni utili alla vita quotidiana.

Indennità di trasferta per chi lavora lontano da casa, ma i fondi non ci sono

Un’ultima misura allo studio è l’introduzione di una indennità di trasferta per i lavoratori della scuola che operano fuori dal proprio comune di residenza.

L’indennità rappresenterebbe un supporto economico concreto, simile a quello previsto in altri comparti pubblici, per compensare le spese extra affrontate da chi è costretto a spostarsi quotidianamente.

Continuiamo a dire che servono risorse aggiuntive, anche con l’introduzione dei buoni pasto, dell’indennità di trasferta e di una specifica indennità per le figure di sistema all’interno delle scuole” ribadisce Pacifico, presidente Anief, a seguito della pubblicazione dei dati Ocse in base ai quali gli stipendi dei docenti risultano diminuiti del 4,4% in 10 anni.

Anche in questo caso, però, i fondi scarseggiano: al momento non ci sarebbero risorse sufficienti per garantire l’attivazione della misura.

Tante promesse sul welfare scolastico, ma pochi fatti concreti

Il piano di rilancio del welfare scolastico voluto dal ministro Valditara appare sulla carta ambizioso e necessario, ma la realizzazione delle misure promesse resta complessa. Infatti, la carenza di risorse, unita alla lentezza delle contrattazioni pubbliche, rende difficile trasformare le proposte in realtà nel breve termine.

Nel frattempo, il personale della scuola attende risposte concrete su temi fondamentali come salario, mobilità e accesso ai servizi, con il rischio che anche nel 2026 molte di queste misure restino soltanto intenzioni non attuate.

RIPRODUZIONE RISERVATA – I siti web che intendono riprodurre, anche parzialmente, i contenuti del presente articolo sono tenuti ai sensi della Legge sul Diritto di Autore, a citare la fonte "TuttoLavoro24.it" e a creare specifico link all'articolo. Abusi saranno segnalati a Google e Meta (Facebook) per l'immediata rimozione..
spot_img
spot_img
spot_img
- Advertisment -