A ottobre arriva una buona notizia per i dirigenti scolastici: sono in pagamento gli arretrati relativi alla retribuzione di risultato per l’anno scolastico 2023/2024, che ammontano a circa 6.000 euro lordi, pari a circa 3.650 euro netti. L’operazione è stata effettuata da NoiPA in modalità centralizzata, e gli importi risultano già visibili nell’area riservata insieme alla mensilità di ottobre.
Cosa rappresenta la retribuzione di risultato
La retribuzione di risultato è una componente variabile dello stipendio dei dirigenti scolastici, destinata a riconoscere la qualità del lavoro svolto, la gestione delle risorse e il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Ministero.
Per l’anno scolastico 2023/2024, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha completato la procedura di valutazione e trasmesso i dati a NoiPA, che ha poi disposto la liquidazione in busta paga.
L’importo medio: 6.000 euro lordi, ma solo 3.650 netti
La somma riconosciuta è di circa 6.000 euro lordi, ma dopo l’applicazione delle ritenute previdenziali e fiscali, l’importo netto effettivamente percepito dai dirigenti si attesta intorno ai 3.650 euro.
Sulla retribuzione di risultato vengono infatti applicati:
- l’8,80% di contributi previdenziali INPDAP (ora INPS gestione pubblica);
- lo 0,35% destinato al Fondo credito;
- l’aliquota IRPEF media circa del 30% in quanto gli emolumenti viene applicata la tassazione separata.
Il risultato è che circa il 40% dell’importo lordo finisce in tasse e contributi, riducendo sensibilmente il guadagno effettivo.
La lavorazione centralizzata di NoiPA: arretrati già visibili
La gestione della retribuzione di risultato per il 2023/2024 è stata eseguita da NoiPA in modalità centralizzata.
Tutti i passaggi — elaborazione, calcolo delle ritenute e predisposizione dei pagamenti — sono stati effettuati automaticamente, senza intervento delle singole Ragionerie territoriali.
Gli arretrati sono già consultabili all’interno dell’area personale NoiPA, nella sezione “Consultazione pagamenti”.
Più tasse che guadagni: quasi la metà del premio finisce al fisco
Il peso del prelievo fiscale è significativo. Tra contributi e imposte, circa 2.350 euro dei 6.000 complessivi vengono trattenuti.
Questo riduce il senso stesso del premio, che nasce per valorizzare la professionalità e la responsabilità dei dirigenti scolastici ma viene in gran parte eroso dal fisco.
Il pagamento chiude il ciclo dell’anno scolastico 2023/2024 e riconosce formalmente i risultati raggiunti. Tuttavia, resta il tema di una maggiore equità fiscale e di una valorizzazione economica più adeguata per i dirigenti scolastici, il cui ruolo è sempre più centrale nella gestione delle scuole italiane.
