Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) continuerà a essere attivo per altri cinque anni. È stata infatti rinnovata la convenzione tra Assocertificatori, AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intesa, siglata in questi primi giorni di ottobre 2025, conferma la volontà di portare avanti il progetto di identità digitale italiano. Ma introduce anche una novità importante: la possibilità di introdurre un canone economico per garantire la sostenibilità del servizio, come già avviene da parte di alcuni gestori.
Rinnovo SPID: confermato per 5 anni, ma con novità sul piano economico
Come annunciato da Assocertificatori, il rinnovo della convenzione segna un passo avanti verso il consolidamento dello SPID come strumento chiave di accesso ai servizi digitali pubblici e privati.
Il presidente Andrea Sassetti ha dichiarato che si tratta di un aggiornamento che “testimonia la volontà di proseguire un percorso condiviso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea, nel segno della sicurezza, dell’innovazione e della sostenibilità”.
Ma c’è una parte del rinnovo che apre un nuovo scenario: la valorizzazione economica della base utenti. Ovvero la possibilità che il servizio diventi a pagamento, secondo “logiche di mercato”.
SPID a pagamento: un’ipotesi sempre più concreta
Fino ad oggi lo SPID è stato gratuito per i cittadini. Ma il nuovo accordo tra le parti non esclude più la possibilità di un canone a carico degli utenti. Alcuni gestori SPID, infatti, hanno già iniziato a chiedere un contributo annuo per il rilascio o il rinnovo dell’identità digitale.
Per esempio Aruba, InfoCert e Register.it hanno recentemente introdotto un canone tra i 5 e gli 11 euro per offrire il servizio SPID ai propri utenti.
Questa possibilità era già prevista nella precedente convenzione, ma solo di recente è stata attivamente perseguita da alcuni provider. Il motivo? Garantire la sostenibilità economica del sistema, a fronte degli alti costi di gestione e degli investimenti sostenuti autonomamente dai gestori in oltre 10 anni di attività.
Cosa rischiano i cittadini
Per ora SPID resta gratuito, ma l’apertura a un modello a pagamento è una realtà concreta. L’eventuale introduzione di un canone per SPID potrebbe avere conseguenze dirette per milioni di cittadini, in particolare:
- Accesso a pagamento: il rilascio o il rinnovo dello SPID potrebbe prevedere un costo fisso annuale.
- Disparità di accesso: i cittadini meno digitalizzati o con meno risorse economiche potrebbero rinunciare allo SPID, aumentando il digital divide.
- Rischio di minore diffusione: il numero di utenti potrebbe rallentare la crescita, con impatti anche sull’efficacia della digitalizzazione dei servizi pubblici.
I cittadini dovranno quindi monitorare le comunicazioni del proprio gestore SPID per sapere se e quando verrà introdotto un canone.
Chi volesse evitare costi aggiuntivi, può considerare alternative già in uso come la CIE (Carta d’Identità Elettronica), anche se SPID resta oggi più diffuso e compatibile con la maggior parte dei servizi digitali.



