HomeEvidenzaDopo il Bonus, l’INPS Chiede Indietro anche queste Pensioni

Dopo il Bonus, l’INPS Chiede Indietro anche queste Pensioni

Da Luca Ward a Massimo Boldi, da Stefania Sandrelli a Simona Izzo: oltre 80 volti noti del mondo dello spettacolo si sono uniti in una protesta pubblica contro l’INPS. Il motivo? Molti pensionati del settore stanno ricevendo richieste di restituzione di somme già percepite e tassate anni fa.

Una vicenda paradossale che nasce da un cambio di orientamento giurisprudenziale sulla cosiddetta Quota B, componente della vecchia pensione Enpals. E che ora rischia di diventare un precedente pericoloso.

Il caso delle pensioni dello spettacolo: cosa sta succedendo

Tutto ruota attorno alla Quota B, una parte del trattamento previdenziale riservato agli ex lavoratori dello spettacolo, oggi confluita nella gestione INPS dopo l’assorbimento dell’Enpals nel 2011.

Per anni, i tribunali hanno riconosciuto maggiorazioni e ricalcoli favorevoli ai pensionati. Ma il 29 dicembre 2022 la Corte di Cassazione ha cambiato completamente linea, dichiarando che alcune di queste somme erano indebitamente erogate.

L’INPS, a quel punto, ha avviato una massiccia operazione di recupero, chiedendo la restituzione degli importi già versati e già tassati. Risultato: assegni mensili ridotti e debiti imprevisti per decine di lavoratori anziani, spesso con redditi modesti, che ora si trovano in forte difficoltà economica.

Una proposta di legge per sistemare la questione è stata presentata già nel 2023, ma è ancora ferma in Commissione Lavoro, e il vuoto normativo lascia spazio solo alle richieste di recupero.

La stessa dinamica con il bonus anti-inflazione

Il meccanismo messo in atto sulle pensioni degli artisti ricorda da vicino quanto avvenuto nell’estate del 2025, quando l’INPS ha chiesto la restituzione del bonus anti-inflazione da 200 o 150 euro. Bonus introdotti dal Governo Draghi per far fronte al rincaro dei prezzi a seguito della guerra in Ucraina.

Molti pensionati, che tra il 2022 e il 2023 avevano ricevuto quei bonus in automatico, si sono visti recapitare richieste di rimborso perché l’erogazione era avvenuta in modo errato o senza rispettare i limiti di reddito previsti. Anche in quel caso, soldi già spesi e che l’INPS si è ripreso effettuando delle trattenute da 50 euro sulle pensioni estive.

I due casi sono diversi, ma la logica è la stessa: retroattività, caos normativo e ricadute sempre sui pensionati, spesso con mezzi limitati e scarsissime tutele.

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