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Rinnovo CCNL: Aumenti da 200 euro e Una Tantum fino a 1.040 euro

È stata raggiunta oggi l’intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle piccole medie imprese industriali dei settori Tessile, Moda e Chimico, scaduto il 31 dicembre 2022 e ora valido fino al 31 dicembre 2026.

L’accordo è stato sottoscritto in modalità mista — in parte in presenza e in parte in videoconferenza — tra le associazioni artigiane Confartigianato, CNA, CLAAI e Casartigiani e le sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

Il rinnovo riguarda le piccole e medie imprese – non artigiane – fino a 249 addetti nel Tessile e Moda e fino a 49 addetti nel Chimico, con l’obiettivo di garantire salari più adeguati e tutele uniformi per un comparto che, dopo anni difficili, sta affrontando le sfide della transizione ecologica e dell’innovazione dei processi produttivi.

Aumenti medi tra 150 e 200 euro e indennità per la vacanza contrattuale

Sul piano economico, il contratto prevede aumenti medi mensili che variano a seconda del settore di riferimento:

200 euro per il settore Moda (in 3 tranche);

191 euro per il Chimico e accorpati (in 3 tranche);

167 euro per la Gomma Plastica (in 2 tranche);

161 euro per Ceramica, Vetro e Abrasivi (in 2 tranche);

150 euro per il Terzo Fuoco (in 3 tranche).

Previsto inoltre un Una tantum a compensazione della vacanza contrattuale:

– 850 euro per il comparto Moda,

– 1.040 euro per il Chimico,

– 490 euro per il Terzo Fuoco.

Nuove norme per evitare dumping e aggiornamenti su smart working

Dal punto di vista normativo, le parti hanno scelto di allinearsi ai contratti nazionali dei settori di riferimento firmati dalle stesse sigle con le categorie aderenti a Confapi, così da evitare fenomeni di dumping contrattuale tra aziende artigiane e PMI.

Sono state introdotte novità su accomodamenti ragionevoli, smart working e contratti a termine, con causali più mirate alle specificità produttive.

Secondo CCNL per le PMI dopo gli accordi Confapi

L’intesa rappresenta un passo avanti importante nel sistema contrattuale delle piccole imprese e costituisce il secondo rinnovo nazionale per le PMI, dopo quelli recentemente firmati dalle categorie di Confapi, segnando una progressiva armonizzazione delle condizioni di lavoro nel manifatturiero italiano.

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