La manifestazione di oggi a Roma, organizzata dalla Cgil, potrebbe essere solo il preludio a uno sciopero generale. Durante il corteo “Democrazia al lavoro” organizzato per protestare contro la Manovra di Bilancio 2026, il segretario generale Maurizio Landini ha lasciato intendere che il sindacato è pronto a scendere nuovamente in piazza contro la legge di Bilancio del governo Meloni. “Non escludiamo nulla – ha dichiarato –. Intanto oggi vogliamo dimostrare che c’è una parte molto importante di questo Paese che chiede dei cambiamenti”.
In piazza 200mila persone per “Democrazia al lavoro”
Secondo gli organizzatori, sono state oltre 200mila le persone che hanno sfilato per le vie della Capitale. Un segnale forte di mobilitazione che conferma il malcontento crescente tra i lavoratori e i pensionati, preoccupati per le misure contenute nella Manovra 2026. Al centro della protesta, come già nelle precedenti mobilitazioni, la difesa dei salari, delle pensioni e del sistema pubblico di welfare.
Lo spettro dello sciopero generale: come potrebbe organizzarsi la Cgil
Tutta da vedere, ora, la formula dello sciopero. L’anno scorso, la Cgil aveva scelto una mobilitazione congiunta con la Uil, articolata su base territoriale e scaglionata in più giornate. Quest’anno, però, le cose potrebbero cambiare. Pierpaolo Bombardieri, il leader Uil ha già fatto sapere di aver apprezzato le aperture del Governo, specie sulla detassazione degli aumenti contrattuali. E quindi potrebbe “disertare” l’appuntamento con lo sciopero.
Landini però sembra intenzionato ad andare avanti e lanciare anche una mobilitazione in solitaria a livello nazionale, capace di mettere pressione al governo su una legge di Bilancio giudicata “ingiusta e sbagliata”.
Il nodo del 28 novembre e il possibile asse con i sindacati di base
A complicare lo scenario, c’è già una data “prenotata”: il 28 novembre. In quella giornata, infatti, CUB e USB hanno proclamato lo sciopero generale per tutte le categorie pubbliche e private, in coincidenza con il Black Friday, giorno simbolico per il commercio e la logistica. Resta da capire se Landini sceglierà di allinearsi ai sindacati di base, come accaduto lo scorso 3 ottobre, quando la Cgil si era unita alla protesta contro Israele che aveva bloccato la “flotilla della pace”. L’annuncio ufficiale, per ora, non c’è. Ma il segnale politico sì: la Cgil è pronta a tornare in piazza.



