Il reddito di cittadinanza potrebbe tornare, ma solo se a vincere saranno i candidati che ne sostengono la reintroduzione in chiave regionale. Il 23 e 24 novembre si voterà in Campania, Puglia e Veneto, e proprio nelle prime due regioni il tema del sostegno al reddito è diventato centrale nella campagna elettorale. In Veneto, invece, la questione non è all’ordine del giorno: nessuno schieramento ha inserito un reddito minimo tra le priorità di programma.
Campania: Fico punta sul reddito di dignità
In Campania il candidato Roberto Fico propone il ritorno del reddito di dignità, un assegno da 400 euro mensili più 200 euro per ogni familiare. L’obiettivo è ridare una rete di sicurezza alle persone rimaste escluse dai nuovi strumenti nazionali introdotti dal governo Meloni: l’Assegno di inclusione (Adi), riservato solo ai nuclei con soggetti fragili, e il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), limitato a pochi mesi per gli “occupabili”. La riforma nazionale ha infatti tagliato fuori circa un milione di famiglie in difficoltà, spingendo molte regioni a studiare alternative proprie.
Puglia: Decaro vuole rafforzare il modello locale
In Puglia, il candidato presidente Antonio Decaro intende potenziare il Reddito di dignità regionale, già sperimentato negli anni scorsi, con nuove risorse per favorire l’inclusione e la formazione dei disoccupati. Se Decaro verrà eletto, la misura diventerà strutturale. In caso contrario, il rischio è che venga accantonata come già avvenuto a livello nazionale.
Anche Toscana e Sicilia si muovono
La Toscana di Eugenio Giani (centrosinistra, che ha vinto le elezioni nel mese di ottobre) ha annunciato un reddito integrativo regionale da 500-600 euro per chi segue corsi di formazione, finanziato con fondi europei. La Sicilia di Renato Schifani (amministrata già da anni da centro-destra) ha invece già attivato un reddito regionale di cittadinanza fino a 400 euro per cittadini tra 18 e 59 anni in povertà, noto anche come Reddito di Povertà per il quale dal 4 novembre è stato previsto un scorrimento delle graduatorie e l’inclusione di nuovi beneficiari.
Al Sud il modello prende forma
Anche il Molise di Francesco Roberti (FI) e la Sardegna di Alessandra Todde (M5s) hanno varato sussidi locali: rispettivamente la Borsa Lavoro da 700 euro e il reddito di inclusione sociale.
Se il centrosinistra dovesse prevalere in Campania e Puglia, il ritorno del reddito di cittadinanza — in versione regionale — diventerebbe realtà. In caso contrario, resterà un progetto sospeso.



