Cresce l’attesa tra i titolari dell’indennità di disoccupazione agricola: molti si chiedono quando arriverà il trattamento integrativo, l’ex “bonus Renzi” riconosciuto dall’INPS ai redditi più bassi.
A differenza di quanto accade per chi riceve NASpI o DIS-COLL, per i lavoratori agricoli il pagamento non è mensile, ma concentrato in un’unica soluzione. E di solito arriva verso la fine dell’anno.
Vediamo tutto su date, requisiti e possibili ritardi del pagamento.
A chi spetta il trattamento integrativo INPS
Il trattamento integrativo (noto anche come Bonus Ex Renzi) non spetta a tutti i percettori di disoccupazione agricola, ma solo a chi rientra in determinati limiti di reddito.
In particolare, ne hanno diritto i contribuenti con:
- reddito complessivo annuo superiore a 8.500 euro ma inferiore a 15.000 euro;
- imposta lorda superiore alle detrazioni da lavoro, in modo da poter effettivamente beneficiare del bonus.
Con redditi tra 15.000 e 28.000 euro il trattamento integrativo spetta solo se le detrazioni a cui ha diritto il dipendente sono superiori all’IRPEF dovuta.
Agli agricoli pagamento in un’unica volta
Diversamente da quanto accade per i titolari di NASpI o DIS-COLL, ai quali il Bonus Ex Renzi è riconosciuto ogni mese, ai beneficiari di disoccupazione agricola l’importo viene liquidato in un’unica tranche annuale.
Quindi arrivano i 1.200 euro tutti insieme, e non suddivisi in 12 rate mensili da circa 100 euro l’una.
L’accredito arriva tramite un bonifico ad hoc e viene disposto dall’INPS dopo il calcolo definitivo dei redditi e dei contributi spettanti.
Quando arriva il trattamento integrativo agli agricoli?
Generalmente il trattamento integrativo arriva nel mese di dicembre. Tuttavia, non è escluso uno slittamento a gennaio, nel caso in cui le sedi territoriali INPS completino le lavorazioni più tardi del previsto.
Un ritardo ai primi giorni di gennaio 2026 comunque non comporta una perdita del diritto o riduzione dell’importo.



