Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 settembre ed in vigore a partire dal 9 settembre il Decreto che introduce lo smart working e il congedo straordinario per i lavoratori genitori, tenuti ad assistere i figli durante la quarantena disposta dalla ASL competente “a seguito di contatto verificatosi all’interno del plesso scolastico”.
Il Decreto stabilisce che il diritto è riconosciuto al “figlio convivente”. Balza subito all’attenzione quindi l’evidente disparità di trattamento che in questo caso colpisce il genitore (lavoratore o lavoratrice) che non sia convivente del figlio svariate ragioni (separazione, divorzio o altro), il quale volendo assistere comunque il figlio tenuto alla quarantena non potrà accedere al congedo straordinario Covid19.
E’ una novità per la nostra legislazione? No, anche i precedenti interventi legislativi dal DL Cura Italia in poi stabilivano che il congedo straordinario Covid spettasse solo al genitore convivente. A farne le spese molti italiani che si trovano in questa situazione tra cui anche molti lettori di TuttoLavoro24.it che ci hanno segnalato questa inspiegabile quanto irragionevole scelta del Governo, di conseguenza supportata sul piano applicativo anche dall’Inps.
Una scelta che conferma la linea restrittiva del Governo che dal congedo straordinario Covid19 ha escluso anche i lavoratori autonomi (per approfondire clicca qui).
(Nella foto la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti durante l’interrogazione parlamentare di ieri al Senato)