L’Istat ha diffuso gli ultimi dati sull’andamento dell’occupazione nel secondo trimestre e ”i numeri sono palesemente selettivi” scrive oggi il giornalista Dario Di Vico sul Corriere della Sera.
Selettivi perchè – al di là dei timidi segnali di risalita probabilmente favoriti anche dalla stagione estiva – arrivano dirci che a seguito della crisi si sono ulteriormente accentuate le differenze tra coloro che sono tutelati (i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato) e coloro che non lo sono (autonomi, contratti a termine, ecc.). Il blocco sui licenziamenti in questo quadro ha avuto un ruolo determinante, in quanto ha impedito una uscita di massa dal mercato del lavoro di migliaia di lavoratori.
“La conclusione a cui arrivano concordemente gli analisti è che si è allargato il gap tra garantiti e non garantiti, il provvedimento di blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione per tutti hanno coperto i primi e di fatto hanno lasciato che il mercato operasse la sua selezione esclusivamente sui secondi”.
“Fin qui però stiamo parlando di quanto è già avvenuto, i guai maggiori però devono ancora arrivare“ conclude Di Vico.