Nelle Regioni che si sono attenute al calendario indicato dal Ministero dell’Istruzione, oggi è il giorno della riapertura degli istituti scolastici, nonostante le numerose incertezze, paure e ritardi. Una questione che sta caratterizzando il mondo scolastico di queste settimane è quella dei “lavoratori fragili” (definiti tali da una certificazione medica), ovvero docenti (e non) che sono a rischio non per età anagrafica ma per la presenza di patologie particolari che potrebbero avere conseguenze molto gravi in caso di contagio.
Come potrà essere gestito il lavoratore fragile? Quali soluzioni prevede il Ministero dell’Istruzione? Secondo quanto si legge sulle colonne del quotidiano Il Messaggero in edicola oggi:
“Le possibilità sono due: resta a casa e va in malattia oppure assume il ruolo di amministrativo all’interno della scuola. Vale a dire che resta in servizio a scuola e si fa carico del lavoro di segretario o addetto alla biblioteca, ad esempio, prendendo l’orario di 36 ore settimanali. In entrambi i casi viene sostituito da un supplente che coprirà la sua cattedra. Tra le possibilità contemplate, infatti, non c’è la didattica online”.
Molti docenti contavano sulla possibilità della didattica digitale integrata (realizzata da remoto), tuttavia sembra che la soluzione non sia percorribile: i docenti fragili non potranno far lezione in modalità on-line, sul punto infatti la circolare del Ministero dell’Istruzione è stata poco chiara (per approfondire clicca qui).
Manuel Baldi
(Nella foto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina)