Roma, 16 settembre 2020- “L’intervento della Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, tra i vari temi importanti toccati per promuovere la ripartenza, come la sanità, il clima, il digitale, ha alimentato nuove speranze perché si arrivi finalmente nel Consiglio europeo a trovare un accordo per una gestione solidale dei flussi migratori e dei richiedenti asilo tra i vari Paesi dell’Unione europea”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Siamo pienamente d’accordo con l’idea della Presidente che L’UE debba approcciarsi ai temi dell’immigrazione con testa e cuore, con la consapevolezza che abbiamo di fronte un fenomeno strutturale: 2milioni di immigrati e 140 mila rifugiati che entrano in Europa ogni anno. Ma siamo anche dell’idea che questo fenomeno debba essere gestito nel segno della sostenibilità da parte dei singoli Paesi e nel rispetto del progetto migratorio di coloro che fuggono da fame, guerre e persecuzioni, chiedendo protezione internazionale. Questa volta vogliamo fortemente credere che il preannunciato nuovo Piano delle politiche migratorie europee (quello del 2015 naufragò di fronte agli egoismi di alcuni Governi nazionalistici) e la proposta di radicale riforma dell’attuale sistema europeo dell’asilo previsto nel Trattato di Dublino, abbia una sorte migliore. Siamo convinti che il sistema di accoglienza debba rispondere a criteri di solidarietà condivisa tra tutti i Paesi europei. Quanto, ad esempio, è accaduto nel campo di Moria, sull’Isola di Lesbo, non è accettabile ed è mortificante per tutti coloro che credono e hanno a cuore i valori fondanti dell’UE.La Grecia, come l’Italia, non possono essere lasciate sole ad affrontare emergenze di questa portata che hanno anche inevitabili ed oggettive ricadute economiche e sociali. Pertanto, siamo soddisfatti per le parole della Presidente Von Der Leyen, ma speriamo vivamente che ad esse seguano fatti concreti, per una gestione dei flussi migratori e dei richiedenti asilo sulla base di procedure eque, condivise e solidali tra i Paesi dell’Unione, oramai, non più rinviabili”.
Continua a leggere qui
Fonte: cisl.it