Per i giorni 24 e 25 settembre è stato indetto lo sciopero indetto da USB PI, UNICOBAS Scuola e Università, COBAS Scuola Sardegna e CUB Scuola Università e Ricerca, riguarda il personale docente, ATA, educativo e dirigente. Trattandosi di una «due giorni» di astensione tra i banchi, successiva all’interruzione del servizio scolastico per dare spazio alle consultazioni elettorali e referendaria, fatta dopo un lungo periodo di chiusura delle scuola, da più parti ci si è domandati se si tratta di uno sciopero opportuno.
Sulla vicenda è intervenuto il Presidente dell’Autorità che vigila sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, il Professor Giuseppe Santoro Passarelli (in foto), che in un’intervista concessa al quotidiano Il Mattino ha innanzitutto chiarito che lo sciopero “rispetta le norme di legge […] certo sulla sua opportunità molti hanno dei dubbi ma spetta al ministero o ai prefetti valutare la precettazione”.
Quanto al rischio di chiusura delle scuole viste le assenze del personale e le possibili scelte delle famiglie di non portare i figli a scuola il Presidente Santoro Passarelli ha poi puntualizzato “le famiglie non devono rinunciare a priori al loro diritto di mandare i figli a scuola. Lo sciopero è indetto da sindacati minori e dunque è ragionevole pensare che nella maggior parte degli istituti i docenti lavoreranno. Non ha senso chiudere le scuole prima di uno sciopero, sarebbe come minimo discutibile se qualche preside consentisse una cosa del genere”.